Giornata Mondiale contro l'Aids: i pazienti miglioreranno la qualità della vita con una nuova terapia
Giornata Mondiale contro l'Aids: i pazienti miglioreranno la qualità della vita con una nuova terapia Photo Credit: agenziafotogramma.it
01 dicembre 2022, ore 12:26
In occasione della Giornata Mondiale contro l'Aids è tempo di fare bilanci. Sia negativi, poiché sono ancora tante le vittime di questo virus. Sia positivi perché le cure hanno fatto passi avanti innalzando la qualità della vita dei pazienti.
Non è ancora tempo di abbassare la guardia
Ogni giorno muoiono 301 bambini e adolescenti tra gli 0 e i 19 anni per cause legate all'Aids e si verificano 850 nuovi contagi nella stessa fascia d'età. Sono i dati del rapporto dell'Unicef, "Addressing inequities in the global response. Children, adolescents and Aids in 2022", lanciato in occasione della Giornata Mondiale contro l'Aids che ricorre oggi.
Dati che invitano tutti a tenere alta la guardia ma soprattutto ad investire ancora nella ricerca per contrastare l'ormai noto virus. Non è un caso che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato i progressi degli ultimi anni ma ha anche rimarcato la mancanza di risorse che pesa sul lavoro della scienza: "Negli ultimi anni i progressi verso gli obiettivi di eradicazione si sono bloccati, le risorse si sono ridotte e di conseguenza milioni di vite sono a rischio".
Dagli anni '80 ad oggi, i passi avanti della terapia
Nei primi anni '80, la diagnosi di Aids si traduceva in una condanna certa come un'aspettativa di vita ridotta al minimo. Per fortuna oggi, grazie alla ricerca scientifica, se trattata immediatamente una persona sieropositiva ha la stessa aspettativa di vita media di chi non è mai entrato in contatto con il virus. La rivoluzione è dovuta ai farmaci antiretrovirali sempre più efficaci, dove si prepara il corpo ad una convivenza con l'infezione. Anche il numero delle compresse si è ridotto: passando da 10/15 a 2/3 al giorno con minori effetti collaterali. Il principio che è alla base del loro funzionamento è il seguente: interrompendo selettivamente i meccanismi che il virus utilizza per replicarsi e infettare nuove cellule, si inibisce la replicazione virale.
Una nuova terapia disponibile, anche in Italia
Quasi due anni dopo l'approvazione da parte dell'Agenzia Europea del Farmaco (EMA), anche nel nostro Paese sono divenuti disponibili i cosiddetti "long acting drug". Ovvero farmaci a lunga durata d'azione, che nel caso del trattamento dell'infezione da HIV consentono al paziente di ricevere un'iniezione ogni due mesi. Sei cicli (da due punture l'uno) all'anno per garantirsi una protezione adeguata dal virus in grado di provocare l'AIDS. Ma soprattutto una migliore qualità della vita.