17 giugno 2021, ore 21:00
Riscaldamento globale e aumento dei consumi stanno creando gravi squilibri al Pianeta; l'uso di acqua è aumentato di 6 volte negli ultimi 100 anni
Acqua sempre più preziosa, perché sempre più scarsa. Questa è una emergenza di cui si parla da anni, ora però la situazione rischia di precipitare a causa dell’inquinamento che ha modificato l’equilibrio del nostro Pianeta. Il mondo potrebbe, dunque, essere costretto ad affrontare una carenza idrica senza precedenti entro il 2030, con una diminuzione del 40%. Il motivo oltre al riscaldamento globale è l'aumento dei consumi.
Carenza idrica alle porte, -40% entro il 2030, interviene l'Onu
L'allarme che è stato lanciato oggi è contenuto nel Rapporto mondiale delle Nazioni unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2020. La traduzione ufficiale in italiano, curata dalla Fondazione UniVerde e dall'Istituto italiano per gli studi delle politiche ambientali, con il supporto dell'Unesco, è stata presentata, in occasione della Giornata Mondiale della lotta alla desertificazione.
Sempre meno acqua disponibile, la situazione attuale è già critica
Circa 4 miliardi di persone nel mondo vivono in condizioni di grave scarsità fisica di acqua per almeno un mese all'anno, mentre l'uso globale dell'acqua è aumentato di 6 volte negli ultimi 100 anni. Tale uso continua a crescere costantemente a un tasso di circa l'1% annuo, per l'aumento della popolazione e il cambiamento dei modelli di produzione e consumo di risorse.
L’Africa ha sete e i bambini soffrono
Oltre 220 milioni di bambini e le loro famiglie in Africa sono in condizioni di insicurezza idrica. Un fenomeno in crescita. Il 58% dei bambini in Africa orientale e meridionale e il 31% dei bambini in Africa occidentale e centrale vivono in aree ad alta vulnerabilità idrica. E’ quanto ha denunciato l'Unicef, in occasione della Giornata Mondiale contro desertificazione e siccità. Oltre all'impatto sulla salute e sul benessere dei bambini, l'insicurezza idrica limita anche la crescita economica e costringe le persone a migrare dal continente.
A rischio il territorio italiano a causa dell’emergenza idrica
E’ a rischio desertificazione il 20% del nostro territorio. Per questo è necessario costruire nuovi invasi per raccogliere l'acqua piovana e intervenire sugli acquedotti per eliminare le perdite. Questo il messaggio lanciato dall'Anbi, l'associazione dei consorzi di bacino, gli enti pubblici che gestiscono i bacini di fiumi e laghi.