28 ottobre 2018, ore 11:57 , agg. alle 13:21
Lo psicoterapeuta Domenico Barrilà spiega: "Sui social i ragazzi interpretano ciò che credono di essere"
I giovani di oggi sono scollegati dal prossimo, ma dare la colpa alle nuove tecnologie digitali, ai social e alle chat è solo un modo per distogliere l'attenzione dalla necessità di educare i giovani, col rischio di precipitare in un pericoloso vuoto educativo. Lo spiega lo psicoterapeuta Domenico Barrilà, che aggiunge: "I figli imparano dai nostri comportamenti, non dalle parole, è impossibile portarli dove noi stessi non sappiamo arrivare, dunque un genitore che utilizzi in modo immaturo gli strumenti digitali perde autorevolezza e lede le sue chance di correggere i figli".
Quindi più che mettere sotto accusa le nuove tecnologie, dovremmo preoccuparci di munire i figli di solidi sentimenti comunitari". "La Rete - precisa - è un caso particolare di vita sociale, che rivela perfettamente, magari esasperandoli, gli orientamenti profondi dei nostri figli. Dice chi siamo veramente. Sui social i ragazzi veicolano l'immagine che si sono fatti di sé, drammatizzano, come in una recita, ciò che credono di essere".