Giulio Regeni, richiesta di rinvio a giudizio per 4 agenti dei servizi segreti egiziani

Giulio Regeni, richiesta di rinvio a giudizio per 4 agenti dei servizi segreti egiziani

Giulio Regeni, richiesta di rinvio a giudizio per 4 agenti dei servizi segreti egiziani


La Procura di Roma ha chiesto il processo per i presunti aguzzini del ricercatore italiano scomparso nel 2016 e ritrovato senza vita alla periferia del Cairo. Le accuse sono di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in lesioni personali aggravate e concorso in omicidio pluriaggravato

A distanza di 5 anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, vanno verso il processo i 4 uomini appartenenti ai servizi segreti egiziani coinvolti nel sequestro, le torture e l’omicidio del ricercatore italiano ritrovato senza vita il 3 febbraio del 2016 alla periferia del Cairo. La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi e Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e il maggiore Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Le accuse sono di sequestro di persona pluriaggravato, e nei confronti di Sharif anche di concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato. Per gli investigatori, è lui il carceriere e l’aguzzino di Regeni. Non è stato contestato il reato di tortura perché nel nostro ordinamento è stato introdotto solo nel 2017, successivamente alla scomparsa di Regeni. Le richieste sono state formulate dal procuratore capo Michele Prestipino e dal sostituto Sergio Colaiocco che lo scorso 10 dicembre avevano notificato la chiusura delle indagini agli avvocati d’ufficio italiani degli indagati. Nel documento redatto dai magistrati la ricostruzione della morte del ricercatore friulano che avrebbe subito violenze perpetrate per “motivi abietti e futili con crudeltà che hanno provocato la perdita permanente di più organi”. Regeni, secondo i magistrati italiani, è stato seviziato con " acute sofferenze fisiche, in più occasioni e a distanza di più giorni attraverso strumenti affilati e taglienti e di azioni con meccanismo urente”. Torture che hanno causato “lesioni traumatiche a livello della testa, del volto, del tratto cervico-dorsale e degli arti inferiori”.



In primavera la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio

L’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio potrebbe essere fissata entro la fine della prossima primavera e di fronte al Gup si potrebbe aprire la questione legata all’assenza degli indagati. I quattro 007 egiziani al momento risultano infatti irreperibili perché le autorità del Cairo hanno sempre rifiutato di fornire gli indirizzi di residenza, nonostante la rogatoria internazionale e le richieste formulate dagli investigatori italiani. Il nostro ordinamento prevede che si possa procedere penalmente e rinviare a giudizio qualcuno solo quando ci sia la certezza dell’avvenuta notifica delle indagini a suo carico. Nel caso specifico, il giudice per le indagini preliminari potrebbe però decidere di proseguire ugualmente anche in considerazione della rilevanza mediatica avuta anche in Egitto della vicenda e dalla diffusione dei nomi degli imputati.



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