Gli interventi con la stampa sul Coronavirus mettono a rischio la popolarità di Donald Trump, già da lunedì il presidente potrebbe disertarli
Gli interventi con la stampa sul Coronavirus mettono a rischio la popolarità di Donald Trump, già da lunedì il presidente potrebbe disertarli
25 aprile 2020, ore 20:00
I più stretti collaboratori della Casa Bianca stanno studiando una nuova strategia per evitare di far perdere consensi al presidente dopo le ultime infelici e criticate dichiarazioni sulla pandemia
Aria di tempesta sulla Casa Bianca
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha provato a difendersi dopo le rinnovate critiche della stampa, degli esperti della Sanità e dell’opinione pubblica alle sue dichiarazioni durante i briefing pubblici sull’emergenza coronavirus. “E’ un irresponsabile”, questo il giudizio più benevolo. Il capo della Casa Bianca ha affermato di essere stato frainteso, di essere stato sarcastico e che le sue affermazioni sono state capziosamente estratte da un contesto più ampio. Insomma, colpa dei giornalisti. Ma, ai più, è parsa una difesa d’ufficio e neppure troppo convincente. La verità è che Trump, spesso, ha rilasciato frasi che hanno sorpreso, in negativo, il suo stesso entourage.
La buccia di banana
L’ultima affermazione che ha lasciato di stucco tutti e che ha attirato le critiche da molte parti del mondo, senza contare quelle pesantissime interne, è arrivata nell’ultimo vertice della task-force americana sulla pandemia. Discutendo con i giornalisti sui dati dell’emergenza e sulle possibili soluzioni, anche sanitarie, Donald Trump ha detto testualmente : “Non sono un medico, ma si potrebbero iniettare disinfettante e candeggina ai malati per sconfiggere il coronavirus. Vedo che il disinfettante sulle superfici lo uccide in un minuto, magari possiamo fare qualcosa del genere. Sarebbe interessante verificarlo”. Hanno fatto il giro del mondo e sono diventate virali sul web le immagini dello sguardo esterrefatto della dottoressa Deborah Birk, coordinatrice della task-force sull’epidemia. Non contento della gaffe planetaria, il presidente degli Stati Uniti ha poi aggiunto che anche i raggi Uv e la luce molto potente potrebbero avere buone possibilità di successo nella lotta al covid-19.
La continua perdita di popolarità
Il vero problema per i collaboratori di Trump è che il presidente, con queste discutibili dichiarazioni su una tragedia così sentita, non solo in America, ma a livello mondiale, come l’epidemia di covid-19, sta mettendo a rischio il consenso che ha. Perdere popolarità così, dicono ufficiosamente dalla Casa Bianca, in un momento come questo e, soprattutto, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali di novembre, potrebbe essere un suicidio politico.
Il favorito resta, comunque, Donald Trump
L’attuale presidente, per ora, resta favorito per il nuovo mandato, anche se di poco. Gli analisti e gli esperti lo mettono, nonostante tutto, ancora davanti nel testa a testa contro l’avversario dei democratici, Joe Biden, ma, ricordano tutti, che al voto mancano ancora 7 mesi e, in teoria, potrebbe succedere di tutto.
La medicina per curare il calo dei consensi
A questo punto le persone più legate al presidente, quelle del suo staff, gli hanno suggerito una sola medicina per fermare il calo dei consensi e cioè ridurre, sensibilmente, le partecipazioni di Trump ai briefing con i giornalisti per fare il punto sull’emergenza coronavirus, che in questo periodo sono quotidiane e che, spesso, si trasformano in lunghissime conferenze stampa, anche di ore, con una raffica di domande che il presidente, in molti casi, non riesce a gestire benissimo. L’idea, quindi, è quella di limitare a un paio al massimo gli interventi del capo della Casa Bianca, in modo da non metterlo in difficoltà con i media e con l’opinione pubblica, decidendo anche di giorno in giorno sull’opportunità di prendervi parte o meno. Questo da subito, già dalla prossima settimana.