Gli italiani hanno riscoperto l’acqua del rubinetto durante la pandemia, il consumo è salito del 13,5%

Gli italiani hanno riscoperto l’acqua del rubinetto durante la pandemia, il consumo è salito del 13,5%

Gli italiani hanno riscoperto l’acqua del rubinetto durante la pandemia, il consumo è salito del 13,5%


Costa poco, viene ritenuta sicura, e non inquina, perché non ha bisogno di bottiglie di plastica , come la minerale, in questo periodo, in Italia, circa la metà dei residenti la preferisce

Circa metà degli italiani preferisce l’acqua che è in rete nei nostri acquedotti. Lo dice un sondaggio commissionato dall’associazione delle aziende del trattamento delle acque, cioè chi produce e gestisce caraffe filtranti, gasatori, e filtri, e quindi lavora e fa profitti sull’acqua che sgorga dal rubinetto.


In Europa l’Italia è il paese che consuma più acqua minerale

Il dato di partenza e' che l'Italia e' il paese in Europa con il maggior consumo pro capite di acqua minerale, 222 litri a testa, in un anno. Un mercato che vale un bel fatturato, 2,9 miliardi annuo complessivo , ma che pone un problema per l'ambiente. L'acqua in bottiglia viene lavorata e trasportata, con consumo di energia e produzione di CO2, e le bottiglie vuote diventano rifiuti di plastica. Il sondaggio di Open Media Research per Acqua, sostiene che l’acqua degli acquedotti in Italia è di ottima qualità, sempre sicura e controllata, quasi sempre buona e leggera. Le stime dicono che circa la metà della popolazione maggiorenne italiana, il 47,3%, dichiara di bere sempre o quasi sempre l'acqua del rubinetto, in casa come fuori casa. Nel periodo di pandemia, il 13,5% ha iniziato a berla piu' spesso, ritenendola più comoda e sicura, meno esposta al virus. Nel corso del 2020 sono aumentati in modo significativo (+6,5%) i consumatori occasionali di questa acqua, oggi sono il 35,4%. Solo il 25,2% beve l'acqua dell'acquedotto raramente o mai.


Le differenze geografiche

L'acqua del rubinetto è più gradita a chi risiede al Nord Ovest (49,4%) e Nord Est (57,1%), meno a quelli che vivono nel Sud e Sicilia (40,9%): qui risulta piu' alta della media la percentuale di coloro che la bevono raramente o mai (29,5%). Ma qui, forse, entra in gioco una rete della distribuzione dell’acqua non perfetta. I motivi principali per i quali gli intervistati hanno dichiarato di bere l'acqua del rubinetto (trattata o non trattata) riguardano principalmente l'"attenzione per l'ambiente" (27%), cioe' evitare di trasportare e smaltire bottiglie di plastica, dato significativamente piu' rilevante rispetto agli anni precedenti (era il 12,3% nel 2018). Poi c'e' la "comodita' nel disporne" (25,1%), la consapevolezza che "l'acquedotto comunale fa maggiori controlli sull'acqua rispetto ai produttori dell'acqua in bottiglia" (23,4%), il "minor costo rispetto all'acqua in bottiglia" (21,3%) e infine "la bevo perche' e' buona" (20,2%)


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