Goleada della Fiorentina agli Hearts. Buon pareggio della Roma sul Betis. Finisce pari anche all’Olimpico

Goleada della Fiorentina agli Hearts. Buon pareggio della Roma sul Betis. Finisce pari anche all’Olimpico

Goleada della Fiorentina agli Hearts. Buon pareggio della Roma sul Betis. Finisce pari anche all’Olimpico Photo Credit: Fotogramma.it


La Fiorentina aveva bisogno di vincere per riscattare la figuraccia con la Lazio e restare in corsa in Europa. Una buona Roma pareggia sul difficile campo del Betis Siviglia. E pareggiano anche Lazio-Sturm Graz

FIORENTINA-HEARTS, 5-1

La Fiorentina aveva bisogno di vincere per riscattare la figuraccia con la Lazio e restare in corsa in Europa. Missione compiuta: i viola di Italiano hanno travolto gli Hearts per 5-1, chiudendo nella pratica già nel primo tempo con quattro gol: a segno Jovic, Biraghi, Gonzalez (che poi raddoppierà su rigore nella ripresa) e Barak, per gli scozzesi ha segnato la rete della bandiera Humphrys che in apertura di match aveva colpito un palo. Una vittoria importante per una squadra che fin da inizio stagione ha accusato grossi problemi davanti alla porta. Vero che la formazione scozzese non è apparsa irresistibile come già era accaduto all'andata, battuta per 3-0 a Edimburgo da Biraghi e compagni. Ma questo punteggio rotondo trasmette entusiasmo e fiducia ad un gruppo apparso spesso in difficoltà. La qualificazione alla fase successiva di Conference League non è ancora centrata, ma possono bastare due pareggi nelle ultime due gare rimaste: quella decisiva sarà il 27 ottobre al Franchi contro i turchi del Basiksehir che guidano il girone con 10 punti, tre più della Fiorentina, con una migliore differenza reti.

BETIS SIVIGLIA-ROMA, 1-1

La Roma pareggia 1-1 a Siviglia e tiene in vita il discorso qualificazione della Roma, mentre il Betis, con 180 minuti d'anticipo, si assicura il secondo posto. Gli spagnoli, ora, giocheranno solo per il primato del gruppo C, mentre ai giallorossi serviranno obbligatoriamente sei punti nelle prossime gare con Helsinki e Ludogorets per continuare il cammino europeo. La rete di Canales nel primo tempo poteva dare il colpo di grazia ai giallorossi nel bollente stadio 'Villamarin', ma Belotti risponde a inizio ripresa e la squadra di Mourinho trae nuova linfa dalla trasferta insidiosa in terra spagnola viste le tante defezioni. Per questo Mourinho, senza Dybala (infortunato) e Zaniolo (squalificato), prova l'assetto con le due punte, lanciando per la prima volta dall'inizio la coppia Abraham-Belotti con Pellegrini alle loro spalle. Kumbulla, invece, non compare nemmeno in panchina, finendo in tribuna e la gara, almeno nel primo tempo, non sembra rispecchiare i valori in campo. Il pallino del gioco, infatti, lo tiene la Roma, brava a non dare ritmo alla squadra spagnola che non riuscendo ad arrivare in area decide di provare con le conclusioni da fuori area. E così sblocca la partita al 33': palla persa di Spinazzola e gol di Canales che calcia da fermo, trovando la deviazione decisiva di Ibanez che spiazza Rui Patricio e gela Mourinho. Fino alla rete (la quarta per il Betis in Europa League da fuori area), anche se senza vere occasioni nitide, erano stati i giallorossi a controllare la partita, mancando però nell'ultima scelta e nelle giocate dei suoi due centravanti. Nella ripresa Camara entra subito per Matic e dopo 8 minuti si trasforma nell'uomo assist per il Gallo. Il guineano, servito da un pallone di Abraham, controlla e serve all'indietro Belotti che deve solo appoggiarla in porta per il gol del pari. E' la seconda rete con la Roma (la prima era arrivata sempre in Europa League, ma con l'Helsinki). A far tremare la panchina giallorossa, però, ci pensa il Var che impiega due minuti per controllare la posizione di partenza di Camara e Belotti, entrambi poi giudicati in gioco. Nel finale Pellegrini prova a dare la scossa con chi all'Olimpico fece bene (Luiz Henrique e Borja Iglesias), mentre Mourinho preferisce coprirsi, togliendo Belotti per Bove. Obiettivo portare a casa il pari e tenere aperta la corsa al secondo posto che passerà dalle prossime due partite con Helsinki e Ludogorets, quest'ultima all'Olimpico.

LAZIO-STURM GRAZ, 2-2

Finisce con un 2-2 che saprebbe di beffa se la Lazio non l'avesse ottenuto giocando in 10 tutta la ripresa del match con lo Sturm Graz. Un pari che sommato all'altro del girone F di Europa League (stesso punteggio tra Feyenoord e Midtjylland) lascia tutto invariato, con quattro squadre a 5 punti. Ma i rimpianti sono tutti per i padroni di casa, che senza l'espulsione per doppio giallo di Lazzari avrebbero avuto le carte in regola per cogliere un successo importantissimo in chiave qualificazione. Pedro su tutti da un lato, dall'altro il danese Boving, entrato nella ripresa e autore di una doppietta. La Lazio in campo con Immobile al centro del tridente d'attacco, completato da Zaccagni e Pedro. In panchina Felipe Anderson e Milinkovic Savic. L'iniziativa in avvio è dei padroni di casa, lo Sturm si difende con ordine e tiene sotto pressione i biancocelesti fin dalla loro metà campo. Un cross insidioso di Lazzari costringe Siebenhandl alla deviazione con una mano. L'aggressività dello Sturm innesca frequenti corpo a corpo e il nervosismo sale. Un paio di cartellini gialli esibiti da Stegemann contribuiscono a riportare la calma. A vantaggio della squadra più tecnica. Ed infatti al 29' Lazio vicina al gol con Immobile, ben servito dal cross basso di Pedro, ma la respinta di Siebenhandl tiene lo 0-0, anche perché Basic poi calcia alto. La Lazio però ora è stabilmente nell'area avversaria ed al 35' Pedro centra la traversa. Meriterebbe il vantaggio ed al 41' Affengruber sgambetta Zaccagni in area. Sul dischetto va Immobile che spiazza il portiere e realizza il 21/o gol in Europa in maglia biancoceleste, uno in più di Simone Inzaghi. La rete riaccende gli animi e nel recupero ne fa le spese Lazzari. Secondo giallo e Lazio in 10 per tutta la ripresa. Sarri riparte con Marusic al posto di Zaccagni e prepara i suoi ad un secondo tempo di sofferenza. Togliere ritmo agli avversari è un modo per rimediare all'inferiorità numerica, senza però rinunciare ad attaccare. Ma lo Sturm dopo 11 minuti trova il pari. Cataldi perde palla su un passaggio orizzontale, Prass serve Boving che batte Provedel con un tiro a fil di palo. Sarri rivoluziona la squadra senza snaturarla: dentro Milinkovic Savic, Vecino e Felipe Anderson; fuori Basic, Cataldi e Luis Alberto. Lo Sturm sa che il momento è favorevole e Boving ci riprova da pochi metri, Provedel devia in angolo. Immobile lotta da solo contro il pressing austriaco. Nel momento di maggio difficoltà, al 26' un lampo di Pedro riporta avanti la Lazio dopo l'uno-due con Felipe Anderson: destro angolato, Siebenhandl non ci arriva. Tocca allo Sturm provare l'arma del triplo cambio, ma è ancora Immobile a concludere a rete, innescato dall'ennesima sgroppata di Pedro che sembra avere quattro polmoni. Ciro, stanchissimo, esce per lasciar posto a Cancellieri. La Lazio sembra in controllo, ma al 38' Boving, classe 2003, concede il bis. Servito da Horvat, si accentra e, questa volta di sinistro, firma il 2-2. Lazio commovente per capacità di sacrificio, ma non basta a cogliere i tre punti.


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