Governo, al via le consultazioni, Tajani vola a Bruxelles, come Draghi. Domani centrodestra al Colle

Governo, al via le consultazioni, Tajani vola a Bruxelles, come Draghi. Domani centrodestra al Colle

Governo, al via le consultazioni, Tajani vola a Bruxelles, come Draghi. Domani centrodestra al Colle


Da Mattarella le delegazioni della maggioranza si presenteranno in un unico gruppo guidato dai leader: Meloni, Salvini, Berlusconi e Lupi. Alla fine, dovrebbe parlare soltanto la presidente di Fdi, che potrebbe accettare l'incarico anche senza riserva

I fari della politica sono tutti puntati sul Quirinale, per il primo giorno delle consultazioni, ma anche su Bruxelles dove l'Italia, con Mario Draghi in primis, deve rassicurare il consesso internazionale sulla sua collocazione atlantista e occidentale. I due audio, diffusi da LaPresse, in cui Berlusconi illustra agli eletti di Forza Italia la sua versione sulla guerra in Ucraina e rivendica l'amicizia con Putin, hanno creato non poche fibrillazioni, anche in vista della formazione del nuovo Governo.


“Le Monde”

Esemplificativo in questo senso l'editoriale di 'Le Monde' in cui si sottolinea come "Berlusconi riallaccia con Putin e imbarazza la coalizione" riuscendo nell'impresa "di un governo non ancora nato, ma già in piena crisi". Il coordinatore di FI, Antonio Tajani, che, fino a 24 ore fa, veniva dato per sicuro come prossimo ministro degli Esteri, deve volare a Bruxelles per tranquillizzare gli animi dei leader europei, già scossi per le dimissioni a sorpresa, dopo appena 45 giorni, della premier inglese Liz Truss. "Sono qui per ribadire la posizione del mio partito, la mia posizione personale e la posizione del leader del mio partito totalmente a favore della Nato e delle relazioni transatlantiche, in favore dell'Unione europea e contro l'inaccettabile invasione russa dell'Ucraina" dichiara arrivando al summit del PPE prima del Consiglio Ue. E qui, forte del suo passato da moderato e da presidente del Parlamento europeo, incassa la 'benedizione' del leader del partito popolare Manfred Weber, secondo il quale Tajani ministro degli Esteri sarebbe una garanzia di europeismo del nuovo governo. Tajani, intanto, tenta di difendere il Cav definendo "una vendetta" l'audio registrato e spiegando che lui "certe cose le dice perché è convinto che se fosse stato coinvolto in prima persona insieme alla Merkel sarebbe riuscito a fermare la guerra".


Draghi

Anche Draghi ribadisce con forza la fedeltà dell'Italia al patto atlantico e in quello che è il suo ultimo Consiglio Europeo da premier assicura che l'appartenenza "all'Ue e alla Nato sono capisaldi della politica estera" italiana. A Roma, intanto, il Capo dello Stato, dopo aver sentito il presidente emerito Giorgio Napolitano per telefono, riceve il numero uno del Senato, Ignazio La Russa e quello della Camera Lorenzo Fontana. Poi, è la volta dei gruppi parlamentari. I primi a sfilare nel Salone alla vetrata sono i rappresentanti delle "Autonomie" e dei gruppi Misti con le varie componenti come quella dell'"Alleanza Verdi e Sinistra". Tutti dicono di non voler votare la fiducia al nuovo Governo, perché c’è chi teme un attacco alle autonomie, chi paventa un arretramento sul piano dei diritti, chi perché in totale contrasto con le politiche del centrodestra. E alcuni esponenti del Misto come Peppe De Cristofaro, sollevano il tema legge elettorale definita "la peggiore nella storia della Repubblica" annunciando proposte per tornare al proporzionale. Subito dopo, al Colle vanno Terzo Polo, 5S e Pd, tutti per un’opposizione dura.


Renzi

La delegazione di Azione-IV è con Carlo Calenda, ma senza Matteo Renzi che affida a Fb l'irritazione per il voto di ieri in cui il suo gruppo è stato "cancellato dagli uffici di presidenza" dei due rami del Parlamento. "Faremo un'opposizione senza sconti al Governo" assicura Calenda. “Nessun esponente di Fi alla Farnesina”, chiede Conte, 5S. “Saremo intransigenti”, promette Letta, Dem. Domani, alle 10.30, saranno ascoltate da Mattarella le delegazioni di centrodestra che si presenteranno in un unico gruppo guidato dai leader: Meloni, Salvini, Berlusconi e Lupi. Alla fine, dovrebbe parlare solo Meloni, che potrebbe accettare l'incarico senza riserva.


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