Governo, dal 15 marzo quasi tutta l’Italia verso il rosso o l’arancione, solo 4 Regioni a rischio basso

Governo, dal 15 marzo quasi tutta l’Italia verso il rosso o l’arancione, solo 4 Regioni a rischio basso

Governo, dal 15 marzo quasi tutta l’Italia verso il rosso o l’arancione, solo 4 Regioni a rischio basso


11 marzo 2021, ore 19:00 , agg. alle 12:37

Domani le ordinanze del ministro della Salute Speranza, con Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli che vanno verso la zona rossa, Lazio, Puglia e Liguria che rischiano invece l’arancione, ma il Lazio potrebbe addirittura andare direttamente subito in rosso

Le ordinanze saranno firmate domani dal ministro della Salute Roberto Speranza ed entreranno in vigore lunedì prossimo 15 marzo, ma gli indici di contagio a livello regionale mostrano soltanto 4 Regioni nella fascia di basso rischio.


I colori delle Regioni

In sintesi, Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli vanno verso la zona rossa, Lazio, Puglia e Liguria rischiano invece l’arancione. Ma il Lazio potrebbe addirittura andare direttamente in rosso. Se le previsioni saranno confermate rimarrebbero in giallo soltanto Valle d’Aosta, Calabria e Sicilia. Fascia bianca invece per la Sardegna. E oggi si è svolto un nuovo giro di incontri per definire le nuove regole anti-Covid, che saranno varate nel Cdm domani. L’orientamento è di arrivare a criteri automatici perché scatti la 'zona rossa', e a norme più rigide a livello nazionale nei week end.


Le divisioni

Ma c'è un confronto ancora in corso nel governo tra chi - 5s e Pd -vorrebbe stringere sin da subito, e chi - centrodestra e Iv - punterebbe a dare fiato alle attività commerciali. Silvio Berlusconi ritiene "che si debba scongiurare un nuovo lockdown, che potrebbe avere conseguenze molto gravi sulla nostra economia" e invoca "una decisione ponderata per quanto riguarda i divieti per i cittadini e le chiusure per le aziende", non senza "garantire risarcimenti adeguati e veloci per gli imprenditori che si vedranno obbligati a fermare le loro attività". Analogo il punto di vista di Matteo Salvini: "Come ormai sostengono molti medici, il Cts e il sottosegretario Sileri, servono interventi mirati ed efficaci, che mettano in sicurezza i cittadini delle zone più a rischio, senza però chiudere tutto", annota. "Nei week end non servono più chiusure ma più controlli", dice ancora il leader della Lega che punta su "produzione nazionale di vaccini in Italia, acquisto e produzione di vaccini all'estero, rimborsi immediati per coloro che aspettano da mesi, pace fiscale e taglio di 50 milioni di cartelle esattoriali", in vista di una "rinascita dopo Pasqua". Diverso l'avviso del governo. "La curva è in crescita e le varianti fanno correre il virus più velocemente", ricorda Roberto Speranza. il ministro della Salute resta cauto sull'effettivo punto di caduta delle valutazioni in corso, attende i nuovi numeri perché "le decisioni devono essere sostenute da dati il più possibile aggiornati" ma ricorda che "davanti a noi abbiamo settimane non semplici", pur se "arriveranno dosi di vaccino in misura più consistente e questo ci permetterà di correre".


Il piano vaccini

Il dialogo è in corso pure sulla bozza del nuovo piano vaccinale, in cui ci sono vaccinazioni anche sui luoghi di lavoro, a prescindere dall’età, e utilizzando i medici aziendali, priorità per gli over 80, personale scolastico e le forze dell'ordine, più cinque categorie definite per età decrescente e patologie.


Argomenti

  • Cdm
  • Draghi
  • Regioni
  • Speranza