Governo, domani il Consiglio dei ministri fondamentale per il Piano nazionale di ripresa e resilienza

Governo, domani il Consiglio dei ministri fondamentale per il Piano nazionale di ripresa e resilienza

Governo, domani il Consiglio dei ministri fondamentale per il Piano nazionale di ripresa e resilienza


Il premier Mario Draghi accelera: vuole rispettare le scadenze previste da Bruxelles per accedere ai fondi del Recovery e non si cura delle tensioni nella maggioranza, e delle richieste di chi vorrebbe rinviare la governance e il Decreto Semplificazioni

Le norme sulle semplificazioni e la governance del Pnrr saranno all'esame del Cdm domani, mentre le assunzioni nella PA dovrebbero essere esaminate la prossima settimana.

La cabina di regia

Nella cabina di regia presieduta dal premier Draghi si è convenuto che il governo, nel costruire i tre pilastri essenziali per l'attuazione del Pnrr seguirà un approccio unitario per la governance del Pnrr, le semplificazioni normative e un piano di reclutamento nella Pa. Nella stessa riunione si è deciso di accantonare il criterio del "massimo ribasso" che aveva sollevato l'opposizione di sindacati, M5S e centrosinistra. Draghi ha anche visto i sindacati a Palazzo Chigi, che non vogliono il subappalto libero, mentre il governo vuole prorogarlo con il limite del 40% di lavori che chi vince un bando può cedere ad altri, per poi liberalizzarlo, come chiede l’Europa.


Il faccia a faccia

Intanto un incontro "lungo e proficuo", quello tra il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, e il premier Mario Draghi. La definizione è del leader Dem che spiega anche i contenuti del faccia a faccia: "Sintonia piena e determinazione ad accelerare le riforme su giustizia, fisco, lavoro e semplificazioni che sono alla base del patto con l'Ue, riforme per le quali porteremo le nostre idee e troveremo le migliori sintesi". Quello delle riforme è uno dei nodi che la maggioranza è chiamata a sciogliere da quando Matteo Salvini ha chiarito che le riforme non rientrano nella 'mission' dell'esecutivo. Non solo: Letta fa sapere che "dentro la riforma del Fisco noi proporremo le nostre idee tra cui quella sulla successione per i patrimoni dei più ricchi, poi le semplificazioni, la riforma degli ammortizzatori sociali, il mercato del lavoro". Insomma i punti che i Dem hanno messo sul tavolo negli ultimi giorni e su cui le forze di maggioranza di centrodestra hanno sollevato aspre critiche. In particolare è l'idea di una 'dote' finalizzata ad aiutare i 18enni nello studio, nel trovare un lavoro o nel proseguire il percorso di studi ad avere destato non pochi dubbi nella Lega, in Forza Italia e anche in Italia Viva. Il segretario Pd si dice determinato ad andare avanti su questa strada, inserendo la proposta nella riforma complessiva alla quale lavorano governo e Parlamento.


I migranti

Capitolo-immigrazione. Il presidente del Consiglio Mario Draghi "ha posto sul tavolo dell'Europa il problema delle migrazioni: è una cosa importante perché occorre fare sentire la nostra voce. Credo che l'autorevolezza non solo de presidente Draghi, ma anche delle azioni messe in essere in tutto questo periodo, dimostri che ci può essere una migrazione che deve essere sostenibile, umana, ma anche con delle regole". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, al termine del Comitato per l'ordine e la sicurezza alla Prefettura di Palermo. E' importante l'interlocuzione in corso "da più tempo con l'Europa e con Paesi come la Tunisia. Dobbiamo valorizzare l'accordo di Malta che certamente non ha dato i frutti sperati, ma su quello dobbiamo lavorare. Abbiamo l'ambizione di un accordo a livello europeo di collocazione obbligatoria, ma sappiamo che ci sono certi Paesi che non accetteranno mai, come quelli del Gruppo di Visegrad. E allora basterebbe una collocazione facoltativa, ma con quote obbligatorie". Quello dei migranti, del resto, "è un fenomeno complesso che deve essere governato". Devono quindi esserci, per il ministro, "interventi di partenariato con i Paesi di partenza dei flussi e dobbiamo pensare a forme legali di flussi che possono essere i corridoi umanitari o il Decreto flussi che dobbiamo rivedere i termini di quote". Per la titolare del Viminale, infatti, "il limite fissato è troppo basso, superato con un click in una giornata. Noi abbiamo eliminato questo limite previsto in modo da potere essere liberi di intervenire secondo le esigenze. Un flusso regolare può essere regolamentato. La sicurezza va di pari passo con i principi di integrazione, ma deve essere governato il sistema e su questo stiamo lavorando".


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