14 aprile 2021, ore 18:48 , agg. alle 21:40
Intanto il premier Mario Draghi vedrà i partiti nei prossimi giorni per un confronto preliminare sul nuovo testo del piano nazionale di rilancio e resilienza, confronto che si svolgerà anche con gli enti locali, poi a fine aprile interverrà in Parlamento
Il via libera del governo al nuovo scostamento di bilancio, che il ministro dell'Economia Daniele Franco ha chiesto sia di 40 miliardi, arriverà con l'ok al Def, previsto in un nuovo Cdm domani. Mentre il Piano nazionale di rilancio e resilienza dovrebbe essere esaminato la prossima settimana.
Gli incontri
Draghi vedrà i partiti nei prossimi giorni per un confronto preliminare sul nuovo testo: domani tocca a Movimento Cinque Stelle e Lega, venerdì a Partito Democratico e Forza Italia, lunedì a Italia viva e Fratelli d’Italia. Confronto che nelle prossime ore si svolgerà anche con gli enti locali. Il 22 aprile l'Aula del Senato esaminerà la relazione sullo scostamento di bilancio e il Def. Draghi terrà a Palazzo Madama le comunicazioni sul Pnrr il prossimo 27 aprile.
Le proposte di Fdi
Intanto Giorgia Meloni, presentando gli emendamenti di FdI al dl Sostegni, continua a incalzare dall'opposizione l'esecutivo sulla delicata questione dell'allentamento delle misure restrittive, sulla quale permangono, come è noto, sostanziali differenze di visione all'interno della maggioranza. E lo fa prendendo spunto anche dalle ultime manifestazioni di piazza che si sono svolte in tutta Italia negli ultimi giorni, alcune delle quali hanno portato a momenti di tensione tra chi protestava per chiedere di riaprire e le forze dell'ordine. "Rischiamo un'ecatombe occupazionale - ha affermato la leader di FdI - e delle aziende. L'unico vaccino per l'emergenza sociale, che rischia di essere più grave di quella sanitaria, sono le riaperture". "Spostiamo il coprifuoco dalle 22 alle 24 - ha proseguito - per consentire alla gente di lavorare, la gente scende in piazza disperata chiedendo di lavorare e c'è una politica che non riesce a dare risposte forse perché è abituata a pagare gente che non lavora".
Quanto al merito delle proposte sul decreto sostegni, la presidente di FdI è partita da una considerazione sul numero degli emendamenti presentati, osservando che "ci sono tremila emendamenti presentati al decreto Sostegni, quelli di Fdi sono il 15%, con proposte puntuali e concrete, l'85% sono della maggioranza che considera essa stessa inadeguato questo provvedimento", per poi affermare che "non c'è differenza coi ristori del governo Conte, le cifre sono sempre quelle".
I ristori
Ribadendo che quelli di Fratelli d'Italia non sono emendamenti ostruzionistici, Giorgia Meloni, assieme al responsabile economico del partito Maurizio Leo, ha illustrato alcuni punti salienti delle proposte di modifica, a partire dall'aumento, fino al 100% dei ristori previsti per le imprese e le partite Iva con un volume d'affari fino a 400mila euro, sempre con la perdita media mensile come riferimento. FdI chiede anche l'applicazione della cedolare secca al 21% anche alle locazioni riguardanti gli immobili non ad uso abitativo, oltre che di sospendere la tassazione per i proprietari sui canoni di locazione non percepiti a partire da gennaio 2020. Per le imprese che hanno subito un calo del fatturato nel 2020 rispetto al 2019, pari almeno al 25% FdI chiede una proroga al 30 giugno 2022 del versamento delle imposte sui redditi e dell'Irap in scadenza nel 2021.
L’appuntamento
Per il settore turistico la proposta è l'esenzione dal pagamento dell'Imu anche per il secondo semestre 2021 per le strutture ricettive". "Siamo in contatto - ha poi aggiunto la leader di FdI - con il presidente del Consiglio per incontrarlo su queste materie ma porremo anche un tema di metodo fondamentale per il funzionamento della democrazia sul Pnrr. Credo che ci vedremo la settimana prossima".
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