Governo, dopo la sconfitta in Umbria 180 giorni per la svolta

Governo, dopo la sconfitta in Umbria 180 giorni per la svolta

Governo, dopo la sconfitta in Umbria 180 giorni per la svolta


28 ottobre 2019, ore 19:00

Il centrodestra esulta. Adesso riflettori puntati in particolare sull’Emilia Romagna, dove si vota a gennaio 2020

Tre mesi alle prossime elezioni regionali: 180 giorni per imprimere una svolta nell'opinione pubblica ed evitare un nuovo ko come quello che si è consumato in Umbria. Insomma, il 26 gennaio 2020 quando alle urne saranno chiamate l'Emilia Romagna e probabilmente anche la Calabria sarà una data che si presenta come un vero e proprio giro di boa per la sopravvivenza del Conte II, destinato poi ad affrontare gli appuntamenti con le urne in Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto. Se da un lato Matteo Salvini, leader della Lega, prevede che il "Governo non durerà ancora per molto", il premier Giuseppe Conte ammette che quello di domenica in Umbria è stato "un test da non trascurare affatto" ma sostiene che una verifica "regionale non può incidere" sulle sorti dell'esecutivo perché "se non avessimo coraggio e lungimiranza sarebbe meglio andare a casa tutti". Coraggio e lungimiranza sono questi dunque i pilastri della strategia del governo per ripartire. E soprattutto la manovra dovrà essere approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre, vale a dire ci sono poco più di due mesi per ricucire il rapporto con un elettorato che, almeno in Umbria, negli ultimi mesi ha preso strade diverse. L'esecutivo giallo-rosso alla vigilia delle elezioni ha presentato proprio i punti principali della legge di bilancio a Narni con tutti i rappresentanti della coalizione di Governo, una scelta che secondo Giorgia Meloni (FdI) ha contribuito alla sconfitta perché la legge di bilancio sarà "lacrime e sangue - con 10 mld di nuove imposte - e perché la gente non ama essere presa in giro".