27 maggio 2022, ore 19:15
Dopo la telefonata di ieri con il presidente russo Putin, il presidente del Consiglio italiano ha avuto oggi pomeriggio una nuova conversazione telefonica con il presidente dell'Ucraina, le distanze però non si assottigliano. Ci saranno altri contatti
Il focus è stato soprattutto sulla situazione sul terreno e sullo sblocco dell’export del grano: e così dopo la telefonata di ieri con il presidente russo Putin, il presidente del Consiglio italiano ha avuto oggi pomeriggio una nuova conversazione telefonica con il presidente dell'Ucraina, Zelensky.
Il premier
Draghi ha assicurato che il sostegno del nostro governo al popolo ucraino continuerà, in coordinamento con il resto dell'Unione europea, e ha annunciato nuovi contatti telefonici nelle prossime ore. Dal suo canto Zelensky ha espresso apprezzamento per l'impegno da parte dell’esecutivo tricolore, ma ha anche rinnovato la richiesta di altri aiuti militari per difendersi dall’aggressione russa. Il tutto quando proprio oggi l’Istat ha snocciolato alcuni costi della guerra per l’Italia. Prima di tutto, un deficit energetico di 30 miliardi nei primi 4 mesi del 2022. Eppoi, le imprese italiane che vendevano a Mosca adesso incassano la metà, invece quelle russe che vendono al nostro Paese incassano il doppio.
I partiti
Al tentativo messo in campo dal premier hanno plaudito tutti i partiti della maggioranza, e in particolare i 2 Matteo, Matteo Salvini e Matteo Renzi. "L'arma migliore dopo tre mesi di guerra è la diplomazia - ha affermato il segretario leghista -. Sono contento che Draghi abbia chiamato perché la soluzione è dialogare, ragionare, costringere i combattenti a mettersi intorno a un tavolo per mettersi d'accordo tra di loro. Se continuiamo a inviare armi fra sei mesi siamo ancora qui a commentare la guerra in corso". "Draghi ha fatto benissimo. Un leader, uno statista fa così", ha commentato, da parte sua, il leader di Iv. "Da un lato stiamo sostenendo l'Ucraina, dall'altro bisogna dialogare per la pace. Draghi è un statista, non un leader che cerca di dire cose che inseguono i sondaggi - ha aggiunto Renzi -. Lo dovrebbe fare anche l'Ue, con un inviato speciale. Penso che il motivo scatenante è che qui stiamo rischiando l'osso del collo con la carestia. Non noi direttamente, ma i Paesi africani sì. Sull'immigrazione abbiamo una grande emergenza".
Letta
Pure il leader Pd Enrico Letta è tornato a chiedere che la "guerra finisca". "Vogliamo una pace duratura perché il nostro Paese ha alcuni territori, alcune parti del sistema produttivo, che pagano duramente il prezzo della guerra. E chi vive di logistica, in particolare. Stop, pertanto, alla guerra per riuscire, in pace, a ripartire sul terreno dello sviluppo".