
Governo, la premier Meloni a caccia di un vertice con il presidente americano Trump. Entro fine mese Photo Credit: Agenzia Fotogramma
03 marzo 2025, ore 16:12 , agg. alle 16:24
A Palazzo Chigi hanno provato a organizzarlo prima del Consiglio europeo del 6 marzo, ma non è andata bene. La risposta ufficiosa di Washington è stata: a fine aprile. Troppo tardi. È seguita nuova trattativa e una promessa di massima: proviamo a marzo
Fare da 'ponte' tra le due sponde dell'Atlantico. Con Kiev, ma insieme a Trump: questo, in buona sostanza, il messaggio che la premier Giorgia Meloni ha consegnato nella sua missione a Londra, e su cui si sta impegnando in queste ore a Roma.
Le perplessità
MELONI non nasconde le sue forti perplessità sulla proposta anglo-francese di inviare truppe europee in Ucraina come forze di interposizione. E ribadisce il suo no: è una soluzione "che rischia di essere molto complessa e probabilmente meno risolutiva di altre", rimarca la presidente del Consiglio, precisando come l'ipotesi di un contingente italiano in Ucraina non sia mai stata "all'ordine del giorno". Secondo l'inquilina di Palazzo Chigi la soluzione per impedire il ripetersi di ciò che è accaduto in Ucraina negli ultimi tre anni potrebbe essere un'estensione dell'articolo 5 della Nato all'Ucraina, "che non vuol dire necessariamente un ingresso di Kiev nell'Alleanza atlantica": "Bisogna pensare 'fuori dalla scatola', in modo creativo. Bisogna ripartire da lì prima di fare altre proposte. Abbiamo corso un po' troppo", il rimprovero di MELONI.
Il rimprovero
Rimprovero che arriva anche verso gli alleati di centrodestra quando torna sul drammatico scontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e il presidente ucraino, dicendosi "dispiaciuta" per quelle immagini che hanno fatto il giro del mondo: "Penso però - puntualizza - che non sia utile per nessuno in questa fase lasciarsi andare alle tifoserie". Un riferimento, indiretto, al battibecco consumatosi all'interno del centrodestra dopo le dichiarazioni del segretario della Lega Matteo Salvini a sostegno di Trump, seguite dalle parole filo-europeiste di Forza Italia.
L’obbiettivo
Adesso l’obiettivo dichiarato della presidente del Consiglio è dunque una missione al più presto negli Stati Uniti. A Palazzo Chigi hanno provato a organizzarla prima del Consiglio europeo del 6 marzo, ma non è andata bene. La risposta ufficiosa di Washington è stata: a fine aprile. Troppo tardi. È seguita nuova trattativa e una promessa di massima: proviamo a marzo, probabilmente a fine mese. La settimana indiziata è quella che si apre lunedì 24, ma con Trump è difficile fare previsioni esatte.
L’Alleanza
Insomma, la premier insiste sul punto di tenere compatta l'Alleanza Atlantica e, dunque, Washington agganciata all'Europa: «Dobbiamo arrivare a una pace giusta e duratura in Ucraina, senza fare l'errore di dividere l'Occidente. Non se lo possono permettere l'Ucraina, l'Europa e nemmeno gli Stati Uniti». Tenere dentro la Nato, vuole dire tenere dentro gli Stati Uniti. E in questo senso Meloni non sembra interessata nemmeno all'ipotesi di far rientrare sotto l'ombrello del nucleare francese (e inglese) l'architettura di deterrenza europea: «Significherebbe considerare il disimpegno americano, e dunque è uno scenario che non auspico». La premier promette che farà «tutto quello che è necessario per tenere l'Occidente unito». Ci riuscirà?