11 novembre 2024, ore 20:30
Non sono bastati due regali dei Segretari sindacali Landini e Bombardieri alla premier per far scoppiare la pace: né il libro di Albert Camus, ‘L’uomo in rivolta’, né una calcolatrice. La manovra economica invece ha incassato la promozione di Cisl e Ugl
Tra calcolatrici e un libro di Alberto Camus l’incontro di palazzo Chigi tra la presidente del consiglio Giorgia Meloni e le rappresentanze dei sindacati si è concluso con una fumata nera e la conferma dello sciopero del prossimo 29 novembre da parte della Cgil e la Uil.
Il governo
Per il governo all’incontro presenti anche il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il ministro della Salute Orazio Schillaci, il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Per i sindacati hanno partecipato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu e Cse.
Le posizioni
Dopo 5 ore di incontro Cgil e Uil hanno dunque confermato lo stop generale per fine mese, bocciando di fatto la prossima Legge di bilancio nonostante le aperture della premier per discutere della detassazione degli aumenti contrattuali. Differente la posizione della Cisl, con il segretario Sbarra che parla di “un generale apprezzamento e che accoglie molte delle richieste avanzate dal nostro sindacato» anche se «non mancano aspetti da migliorare nell’iter parlamentare”. “Sì, confermiamo lo sciopero perché noi abbiamo illustrato le nostre richieste e il governo ha illustrato le decisioni che ha assunto, anche se il presidente del Consiglio ha dato una disponibilità a discutere della detassazione degli aumenti contrattuali. Ma sostanzialmente il governo ha confermato le decisioni assunte e non c’è da parte del governo una disponibilità, per esempio, a ragionare sul fisco, un punto sul quale noi insistiamo”, ha dichiarato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. “Per quello che ci riguarda è assolutamente confermata la ragione dello sciopero generale del 29, ha confermato invece il segretario della Cgil, Maurizio Landini.
Meloni
La presidente Meloni, durante l’incontro, ha spiegato che, se non ci fosse stato il peso economico del Superbonus la manovra avrebbe visto numero raddoppiati: nel 2025 peserà sul bilancio dello stato per 38 miliardi. Per questo è stato deciso di concentrare le risorse su alcune priorità: il sostegno ai redditi medio-bassi, il sostegno al lavoro, gli incentivi alle famiglie con figli, la riduzione della pressione fiscale, l’aumento delle risorse nella sanità e il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici”. “Con la nuova legge di Bilancio, il taglio del cuneo fiscale diventa strutturale ampliandone i benefici ai circa 1,3 milioni di lavoratori con redditi tra 35 a 40mila euro annui”.