09 gennaio 2025, ore 17:00
Ancora: niente rimpasto, Salvini dovrà stare un altro giro lontano dal Viminale. Poi, ecco l'augurio di nuove elezioni nel 2027, con il premierato e una diversa legge elettorale. "Moltissime falsità su mia sorella Arianna, mi interrogo sulla strategia".
Il controverso Elon Musk, i colloqui del governo su Starlink, i rapporti con gli Stati Uniti e il rilascio della giornalista Cecilia Sala. Questi i principali argomenti toccati oggi dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa organizzata dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e dall'Associazione stampa parlamentare.
La conferenza
Quarantuno domande da parte dei giornalisti, in oltre due ore di conferenza stampa, durante la quale la premier si è spesso trovata a rispondere a domande sul proprietario di Tesla, Space X e X (ex Twitter) e sui possibili accordi per i satelliti Starlink dell'azienda di Musk. "Il problema è che Elon Musk è influente e ricco o che non è di sinistra? Il problema è quando delle persone facoltose utilizzano quelle risorse per finanziare in mezzo mondo partiti, associazioni, esponenti politici per condizionare le scelte politiche degli stati nazionali, questo non lo fa Musk. Lo fa Soros", ha detto la premier ribadendo di non vedere "un problema, un pericolo, per la democrazia". Meloni ha spiegato di non aver mai parlato personalmente con Musk della vicenda Starlink. Space X "è il soggetto più avanzato per fare questo lavoro perché non ci sono alternative e soprattutto non ci sono alternative pubbliche. L'alternativa è non avere la protezione dei dati", ha aggiunto ribadendo che questo "è il tema di cui discutere". "Il problema con Space X è che sia privato o sono le idee di Elon Musk? Valuto gli investimenti stranieri solo con la lente dell'interesse nazionale, non delle amicizie" ha ribadito. Il tema delle grandi società che governano pezzi fondamentali delle comunicazioni, con fatturati maggiori a vari Pil "l'ho posto anni fa, ed è un tema. Ma è più grave quando queste società decidono chi possa dire cosa perché la libertà di espressione è alla base della democrazia. Questo non lo fa Musk, lo hanno fatto altri che hanno deciso chi poteva dire e cosa poteva dire" ha poi continuato la premier.
Cecilia Sala
Altro tema "caldo" è stato la liberazione di Cecilia Sala. Ieri "è stata una bella giornata per l'Italia, per il sistema Italia. Non ho provato emozione più grande in questi due anni di quando ho potuto chiamare una madre per dirle che la figlia stava tornando a casa, come è successo ieri", ha confidato Meloni che sul caso Abedini - inevitabilmente collegato alla vicenda Sala - ha proseguito: "E' al vaglio tecnico e politico del ministero della Giustizia. E' una vicenda che bisogna continuare a discutere con i nostri amici americani". Meloni, nel ribadire che il rilascio della giornalista non è un lavoro fatto da sola, ha poi preannunciato la decisione di nominare a capo del Dis il prefetto Vittorio Rizzi. "E' un funzionario dello Stato di primo ordine. La nomina sarà formalizzata nel Cdm di oggi". "L'ambasciatrice Belloni ha deciso di anticipare la scadenza naturale del suo incarico per finire 'nel tritacarne' che accompagna nomine così importanti. Ho letto tante ricostruzioni false su questo. Ho stima e rispetto enorme per la Belloni, che ringrazio per il lavoro fatto. Spero che quanto detto contribuisca a chiudere questa antipatica querelle", ha spiegato la premier ribadendo che la sua stima per la Belloni è "inalterata".
Il Piano Mattei
In politica estera Meloni si è detta "fiera" del fatto che il Piano Mattei stia raccogliendo sempre maggiore interesse e consenso. "E' nell'interesse non solo italiano avere un approccio diverso al continente africano. Sono contenta della concretezza che sta dimostrando 'il Piano'", ha evidenziato rilanciando due grandi sfide del Piano Mattei per il 2025: internazionalizzare ed europeizzare il Piano "perché questo consentirà una strategia molto più ampia, ed ampliare il piano individuando nuovi Paesi in cui portare i nostri progetti. I prossimi saranno Angola, Ghana, Tanzania, Senegal e Mauritania". Un'attenzione all'Africa che non può prescindere dalla situazione in Libia dove la Russia potrebbe rafforzare la sua presenza. "Siamo molto concentrati sulla vicenda della Libia, sia sul piano del monitoraggio sia sul piano della diplomazia" ha detto Meloni. La questione di un possibile aumento della presenza russa nel Paese "è reale perché la Russia aveva una forte presenza in Siria, e particolarmente aveva in Siria la sua flotta sul Mediterraneo. Dopo la caduta del regime di Assad - ha aggiunto - è ragionevole ritenere che la Russia cerchi altri sbocchi ed è ragionevole ritenere che uno di questi possa essere la Cirenaica". Dunque "è una vicenda che va monitorata è che noi stiamo monitorando a tutti i livelli. Di certo - ha concluso - il tema di una stabilizzazione definitiva della Libia è forse uno dei temi dei quali ci siamo occupati di più in questi anni ed una delle questioni più complesse che io mi sia mai trovata ad affrontare", ha spiegato. "Il tema della presenza della Russia in Africa è un tema che io pongo da circa due anni ai miei partner e qualcosa si muove: noi siamo molto concentrati sul fianco est non capendo che tutti i fianchi di questa Alleanza sono potenzialmente esposti, ed è particolarmente esposto quello a Sud ma se alle ultime conclusioni al vertice Nato c'è un riferimento chiaro a una rinnovata attenzione al fianco Sud dell'Alleanza, lo si deve soprattutto all'impegno italiano in questo senso", ha affermato.
Il rimpasto
Sul fronte interno, la premier ha negato l'eventualità di un rimpasto di governo, né di un possibile passaggio di Matteo Salvini al Viminale. "Non penso che allo stato attuale, sia per la vicenda del rimpasto sia perché abbiamo già un ottimo ministro degli Interni questa cosa sia all'ordine del giorno. Non sono tendenzialmente a favore del rimpasto", ha sostenuto. A proposito di una personale ricandidatura "non lo so, questo è un lavoro faticoso ed è una decisione quella su un eventuale ricandidatura al termine della legislatura che prenderò quando devo prendere, valutando anche i risultati. Ma sapete che non sono abbarbicata alla poltrona". Meloni ha anticipato che oggi il governo impugnerà la legge regionale della Campania sul terzo mandato: "C'è un tema di metodo prima ancora della questione di merito. La questione riteniamo sia di competenza dello Stato ed è per questo che nel Consiglio dei ministri di oggi impugneremo la legge regionale".
La sorella Arianna
Alla domanda su una presunta inchiesta che vedrebbe coinvolta Arianna Meloni, la premier ha risposto: "Non penso che i giudici abbiano messo nel mirino mia sorella ma mi stupisce molto che le vengano addebitate numerosissime cose che non segue. Mi ha molto incuriosito perché una cosa falsa può essere la svista, due cose false possono essere due sviste, tre cose false possono essere tre sviste e quattro cose false diventano una strategia". "Alla prova dei fatti, come si chiama, una strategia? Altrimenti sarebbe cialtroneria. Forse pure peggio", ha proseguito. Infine sui centri per migranti in Albania, Meloni ha ricordato che "sono pronti a partire, abbiamo un dispositivo pronto per partire in qualunque momento". Su questi e sul trattenimento dei migranti "mi pare che le sentenze della Cassazione diano ragione al governo: spetta al governo stabilire quali siano i Paesi sicuri e che il giudice non possa sistematicamente disapplicare il trattenimento dei migranti", ha rassicurato "Ho ragione di credere che la maggioranza dei Paesi membri dell'Ue sosterrà la posizione italiana davanti alla Corte" europea sui cosiddetti Paesi sicuri, ha concluso la presidente del Consiglio.