04 gennaio 2024, ore 16:40
La conferenza stampa per il bilancio di fine anno dell'attività di governo è durata tre ore, dopo che era stata rinviata due volte. Sul caso della Corte dei Conti: "La sfrontatezza del giudice Degni è grave. Confondere militanza e istituzioni è devastante"
"Voglio fare gli auguri di buon anno per un anno che sarà molto complesso per tutti, dalle elezioni europee alla presidenza italiana del G7". Così il premier Giorgia Meloni, nella conferenza stampa alla Camera per il bilancio di fine anno dell'attività di governo. Una conferenza, durata tre ore, che era stata rinviata due volte a causa dei problemi di salute del capo del governo, che si è scusata con i giornalisti: "Ho visto che ci sono state polemiche, non era mio intendimento sottrarmi alle domande, in vita mia non sono mai scappata da nulla".
IA
In apertura, Meloni affronta il tema dell'intelligenza artificiale (IA), dicendosi "particolarmente preoccupata sul tema dell'impatto, in particolare sul mercato del lavoro. Oggi si rischia una sostituzione dell'intelletto umano, avremo un mercato del lavoro dove sempre meno persone saranno necessarie. Non so se siamo in tempo per intervenire, noi organizzeremo un focus sul mercato del lavoro al G7". Poi, il premier spiega di non aver ancora sciolto la riserva sulla sua candidatura alle europee e, sollecitata dalle domande dei giornalisti, affronta i casi più spinosi dell'attualità politica. A partire dal caso di Emanuele Pozzolo, il deputato di Fdi dalla cui pistola, nel corso di un veglione di capodanno, è partito un colpo che ha ferito un 31enne, genero di un uomo della scorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro: "La questione - spiega il premier - è che chiunque detenga un'arma ha il dovere legale e morale di custodirla con serietà e responsabilità, e per questo c'è un problema con quello che è accaduto : in ogni caso qualcuno non è stato è responsabile, e questo è chi detiene l'arma: questo per me non va bene per un italiano qualunque, per un deputato e figuriamoci per un deputato di Fratelli d'Italia. Ho chiesto che Pozzolo venga deferito alla commissione garanzia dei probiviri di Fdi e che nelle more del giudizio venga sospeso da Fdi, che è quello che posso fare sul piano statutario".
Degni
Sul caso di Marcello Degni, il magistrato della Corte dei conti nella bufera per i suoi tweet antigovernativi, Meloni commenta: "Quello che considero più grave della vicenda Degni non è il fatto in sé, ma la sfrontatezza di questo giudice della Corte dei Conti. L'altro fatto che mi ha colpito è che a sinistra nessuno ha ritenuto di dover dire una parola". In merito all'inchiesta sugli appalti Anas, invece, il premier afferma: "Quello che ho letto è che le intercettazioni fanno riferimento al precedente governo, che Salvini non è chiamato in causa e quindi non ha il dovere di riferire in aula" sottolinea Meloni che aggiunge: "Con questo governo lobbisti e affaristi non stanno passando un bel momento, e forse questo non è estraneo agli attacchi che riceviamo". Poi ribadisce: "Qualcuno in questa Nazione ha pensato di poter dare le carte, e penso che non debbano esserci condizionamenti. Li ho visti accadere, ho visto degli attacchi, ma non sono una persona che si spaventa facilmente, preferisco 100 volte andare a casa, hanno a che fare con la persona sbagliata. Con me non si indirizzano le scelte, le scelte le prendo io che da presidente del Consiglio ne ho la responsabilità". La maggioranza, assicura il premier, è compatta e gode di ottima salute: "Il mio rapporto con gli alleati è ottimo, abbiamo i nostri dibattiti interni ma il punto è che quando abbiamo un problema ci mettiamo seduti finché non abbiamo risolto" e "non sono preoccupata dalle elezioni europee". "Non auspico, non voglio e non lavoro a un rimpasto dei ministri del governo, sono contenta della mini squadra" assicura Meloni. In questo anno di governo, confessa, "probabilmente è stato Cutro il momento più difficile: 94 persone che muoiono e l'accusa che è colpa tua, anche se non penso che lo sia, sono una cosa che pesa". Tra le priorità per il prossimo anno la riforma della burocrazia e della giustizia, "due cose su cui mettere le mani e fare riforme serie, perché l'Italia non deve essere più fanalino di coda sugli investimenti esteri ".
La nota
C'è poi spazio per una nota personale, che è anche politica: "Se mi chiedessero di scegliere tra il mio lavoro e mia figlia Ginevra, non avrei dubbi: direi mia figlia: non bisogna dover scegliere tra lavoro e maternità. Ursula Von der Leyen ha 6 figli, Metsola ne ha 4". In vista delle europee, Meloni offre la sua disponibilità a un confronto tv con la segretaria del Pd Elly Schlein, non rinunciando però a stoccate sul filo del sarcasmo alle opposizioni, come sulla vicenda che ha coinvolto l'influencer Chiara Ferragni: "Mi ha colpito la reazione scomposta della sinistra su quanto ho detto ad Atreju, che pensavo fosse condivisibile, ovvero che ha più valore chi produce un pandoro che chi lo griffa. Sembrava che avessi attaccato Che Guevara, il mondo cambia…".