Governo, non solo la Campania, anche Friuli Venezia Giulia, il Veneto e l'Emilia Romagna cambiano colore

Governo, non solo la Campania, anche Friuli Venezia Giulia, il Veneto e l'Emilia Romagna cambiano colore

Governo, non solo la Campania, anche Friuli Venezia Giulia, il Veneto e l'Emilia Romagna cambiano colore


10 novembre 2020, ore 19:04

Il dicastero della Salute si prende qualche altra ora di riflessione ma altre quattro Regioni modificheranno il loro status da giallo in arancione, con restrizioni più dure

La decisione sulla classificazione della Campania sembra slittare, doveva arrivare entro oggi ma il ministro della Salute Speranza sta valutando un nuovo status (da giallo arancione, quindi più restrittivo) anche per Friuli-Venezia-Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna e si è preso qualche altra ora di riflessione. Del resto, lo stesso presidente dell’Iss Brusaferro oggi ha chiesto di anticipare misure più restrittive per 4 Regioni, che sono quelle citate, poi ha spiegato così: “La curva dei ricoveri è molto ripida, sta crescendo rapidamente, e anche le percentuali di occupazione si avvicinano rapidamente alle soglie critiche, anche per le terapie intensive. In alcune Regioni sono già superate. Vuol dire che i cittadini che hanno dei bisogni per altre malattie ma devono dilazionarli perché quel letto è occupato per esigenze relative al Covid". A preoccupare è anche la crescita, seppur lenta, dell'età media dei malati, che sta tornando vicina ai 50 anni, "e parallelamente l'età over 70 comincia ad avere un numero crescente di casi". Dato allarmante visto che, come ha ricordato il presidente dell'Iss, "una parte significativa delle complicanze più complesse e degli esiti purtroppo infausti toccano queste categorie".

Lo spiraglio

Forse c’è anche un primo, esilissimo spiraglio di luce in fondo al tunnel: dopo settimane di crescita esponenziale, nell'ultima oggetto di monitoraggio (dal 26 ottobre al 1 novembre) si osserva una stabilizzazione dell'indice di contagio Rt. Lo ha spiegato sempre il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, al punto stampa al ministero della Salute sull'analisi epidemiologica, convocato dopo che ieri in tarda serata è stato distribuito l'atteso report della Cabina di Regia che ha portato altre 5 regioni in "fascia arancione”. Segnale positivo, dunque, se non altro in prospettiva, ma non bisogna abbassare la guardia perché la situazione è tutt'altro che rosea: l'Italia è in fascia 3 con tendenza alla 4, la più grave, e "quasi tutte le Regioni sono a rischio alto o moderato", ha avvisato Brusaferro: "Ci troviamo oggi in una fase di mitigazione, ovvero una situazione in cui sono necessarie misure sociali per rallentare i contatti tra le persone e quindi la diffusione del virus. Le raccomandazioni sono sempre mascherina, distanziamento e igiene delle mani, che restano le misure principali".

Chiusura generale?

Insomma, l’ipotesi di quel lockdown generalizzato che l'ultimo Dpcm dovrebbe scongiurare, adesso è di nuovo sul tavolo. Nel governo cresce la preoccupazione, si tiene d’occhio la curva epidemiologica e si ragiona sulla necessità di misure ancora più severe, come la chiusura dei ristoranti il sabato e la domenica a pranzo e la sospensione di alcune attività commerciali, che hanno ottenuto deroghe nelle zone rosse. Ma se alcuni ministri come Roberto Speranza e Dario Franceschini spingono per una stretta ulteriore, il premier Giuseppe Conte vuole procedere con cautela. «Non possiamo scardinare il meccanismo scientifico delle zone rosse, arancioni e gialle - è il suo ragionamento nelle riunioni riservate -. Dobbiamo aspettare gli effetti delle misure. Ci siamo dati un metodo scientifico e non possiamo metterlo in discussione sull’onda dell’emotività». L’obiettivo del governo è arrivare almeno al 15 novembre. Soltanto domenica prossima sarà infatti possibile stabilire l’efficacia del nuovo meccanismo che, per contenere i contagi da Covid-19, divide l'Italia in fasce di rischio. Se fra cinque giorni la curva epidemiologica non avrà invertito la rotta, l’ipotesi più probabile è far entrare tutte le Regioni in zona rossa. In questo caso sarà indispensabile rivedere la lista dei negozi che possono rimanere aperti durante la giornata. Per farlo sarà necessario un nuovo Dpcm che, se dovesse esserci un’accelerazione politica, potrebbe essere discusso con Regioni e Cts già il prossimo fine settimana.

La stretta

Intanto con una lettera il Viminale ha sollecitato i prefetti a organizzare controlli più efficaci contro gli assembramenti, dopo le immagini dello scorso fine settimana, con centinaia di persone in strada. Da parte sua elle prossime ore il sindaco di Palermo Orlando firmerà un'ordinanza con la quale si vieta lo stazionamento in centro città dalle 16 alle 22, e per l'intera giornata sia sabato che domenica. Verso ordinanze più dure pure Friuli, Veneto ed Emilia.


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