21 novembre 2020, ore 12:48
Da due anni Monteviasco, comune montano della provincia di Varese, è isolato. La funivia che lo collega a valle è stata sequestrata a causa di un grave incidente e per i sette abitanti procurarsi viveri e quant'altro è un'odissea.
I sette abitanti del comune di Curiglia con Monteviasco vivono in perenne isolamento ormai da due anni, da quando la funivia che permette di raggiungere questo alpeggio che si trova ad un passo dal confine con la Svizzera, a 930 metri d'altezza è stata sequestrata a causa di un grave incidente che ha coinvolto il custode. Così l'unico modo per raggiungere questo sparuto gruppo di case che conta sette residenti, più diverse altre “seconde case” è una ripida mulattiera (una sorta di infinita scalinata, 1400 gradini) con pendenza che arriva fino al 30% e che i carabinieri della Compagnia di Luino, zaino in spalla, sono costretti a percorrere ogni due/tre giorni per portare a chi ha deciso di vivere in questo luogo isolato dal mondo, ma in mezzo alla natura, viveri e medicinali. Il servizio postale qui non arriva, sono sempre i militari dell'Arma a consegnare, in questo periodo, la corrispondenza. E questo è l'unico modo per raggiungere la zona. Monteviasco non ha alcuna via carrozzabile d'accesso alle case. Come se non bastasse, una frana, lo scorso 20 agosto ha bloccato l'unica strada che collegava la Val Veddasca, isolando ancora di più i sette abitanti di Monteviasco che si sentono abbandonati a loro stessi. Se dovesse succedere qualcosa, dovrebbero aspettare i soccorsi dall'elicottero, che è l'unico mezzo motorizzato che può arrivare sin qui.
Posto frequentato da chi ama il trekking
Questo alpeggio è uno dei luoghi più frequentati da chi pratica trekking in provincia di Varese ed è spesso associato alla visita dei mulini della frazione di Piero, (che si trova a valle e a poca distanza) una sorta di villaggio medievale composto da diversi costruzioni in pietra vicino ad un corso d'acqua. Una zona adibita anticamente alla macinatura del grano. Queste strutture sono state progressivamente abbandonate nel tempo, ma negli ultimi anni sono state parzialmente recuperate ed oggi sono meta di gite domenicali, soprattutto nel periodo estivo. Spesso chi arriva qui poi percorre la mulattiera, costituita da circa 1400 gradini, che permette di raggiungere l'abitato di Monteviasco a 930 metri di altezza, in poco meno di un'ora di cammino, poi torna a valle con la funivia. O meglio, tornava.
Lo stop della funivia e le indagini
Da due anni però la funivia è ferma, bloccata per un grave incidente e i sette abitanti di Monteviasco sono isolati dal mondo. Questo era l'unico collegamento esistente dal 1989. Ma un incidente, la morte accidentale del custode, ha portato la procura ad aprire un'inchiesta, che è tuttora in corso e di conseguenza, la funicolare è ferma. Una relazione scientifica della Direzione Generale Investigazioni Ferroviarie e Marittime, un organo che fa parte del Ministero dei Trasporti, lo scorso anno aveva escluso che alla base del disastro ci fossero problemi legati alla sicurezza dell'impianto. Questo rapporto aveva acceso le proteste degli abitanti, non solo quelli di Monteviasco, ma anche di quelli che qui hanno una seconda casa e che per colpa di quanto accaduto non hanno più potuto frequentare. Ne era nata una raccolta di firme a sostegno della riapertura, ma al momento tutto tace. E così queste sette persone sono costrette all'isolamento volontario da ben due anni.
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