Grazie Isabel Allende, leggendo il tuo ultimo libro ho finalmente capito cosa sia il femminismo
Grazie Isabel Allende, leggendo il tuo ultimo libro ho finalmente capito cosa sia il femminismo
13 febbraio 2021, ore 11:00
In Donne dell'anima mia, la scrittrice cilena racconta se stessa e le donne che la circondano
Il dizionario recita che il femminismo è il movimento che ha lo scopo di ottenere la parità dei diritti tra donne e uomini. Sono però così tante le sue declinazioni e, spesso, le sue storture, che mi sono sempre chiesta cosa significasse veramente essere femminista. Ho letto e mi sono documentata, ho visto film e ascoltato interventi social. Nulla mi ha però chiarito le idee come l'ultimo libro di Isabel Allende, la scrittrice cilena che ho sempre amato per i suoi romanzi e che, questa volta, ha scritto un saggio, Donne dell'anima mia, edito da Feltrinelli con una sgargiante e allegra copertina arancione.
Donne dell'anima mia
All'età di 78 anni, Isabel Allende ha deciso di raccontare il femminismo, che l'ha permeata, come un inevitabile destino, sin da quando era molto piccola. Nel libro, la scrittrice cilena, amata in tutto il mondo, racconta la sua battaglia e quelle di tante donne diverse, unendo la parte femminile del mondo in un abbraccio universale. Il femminismo di Isabel Allende si oppone con vigore ed energia alla struttura patriarcale del mondo, anche di quello di oggi e non solo di quello del passato. Il suo è un femminismo basato sull'amore, sulla solidarietà, sulla passione. Quel tipo che di rivendicazione che non vuole portare le donne a ricercare un potere di tipo maschile, ma a cambiare il potere da dentro.
Contro la violenza
Isabel Allende racconta l'importanza di essere femministe in un mondo che, sin dagli albori, ha posto le donne nella condizione di temere l'uomo. Evitiamo di camminare da sole nei quartieri isolati, di tornare a casa a piedi di notte, di infastidire un uomo che sembra particolarmente suscettibile. Una sorta di schiavitù. La scrittrice racconta la violenza partendo dall'esperienza del suo Paese d'origine, il Cile, in cui i soprusi domestici hanno da sempre coinvolto trasversalmente tutte le classi sociali. E dal Cile il suo sguardo si libera nel mondo, per parlare di stupro, di sottomissione psicologica, di infibulazione. Orrori contro i quali Isabel Allende si è impegnata in prima persona con una fondazione, sostenuta dai proventi dei suoi libri. Quello che però mi incanta di lei è che, a 78 anni, non abbia perso la voglia di amare, di essere sensuale e bella. Isabel non è ipocrita. Si può essere femministe anche senza rinunciare a esaltare la propria femminilità.