Green pass, Il porto di Trieste si blocca venerdì. Il nodo dell’autotrasporto. E ritorna da più parti la richiesta di tamponi gratuiti
13 ottobre 2021, ore 14:00 , agg. alle 14:53
Da dopodomani scatta l’obbligo del certificato verde per tutti i lavoratori. Criticità segnalate su alcune categorie, dopo i portuali che a Trieste bloccano il porto, gli autotrasportatori. Le associazioni: rischio scaffali vuoti
Sul piede di guerra, i portuali di Trieste annunciano venerdì il blocco del porto. L’allarme, per il numero troppo alto di persone non vaccinate in alcuni settori come i lavoratori del porto, gli autotrasportatori e i lavoratori agricoli, riguarda tutto il Paese. Perché da dopodomani, con l’obbligo di green pass, il rischio è che si blocchi il sistema logistico nazionale, e a cascata si teme la paralisi dei rifornimenti e gli scaffali vuoti. Il ministero dell’interno in una circolare ha suggerito alle imprese portuali "di valutare la possibilità di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass tamponi gratuiti". I lavoratori, se non verrà ritirato il certificato, minacciano di bloccare il Porto di Trieste venerdì e annunciano sorprese anche per oggi pure da altri porti. Coldiretti stima in circa 100mila il numero dei lavoratori agricoli non vaccinati, a rischio la raccolta in corso nelle campagne. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, dice che “Se c'e' da far scendere il prezzo dei tamponi questo lavoro va fatto in modo uniforme per tutto il mondo del lavoro”. Il ministro si dice preoccupato per il 15 perché è un passaggio delicato, oggi si tiene un tavolo tecnico al ministero con le parti sociali proprio sull'applicazione del Green pass.
PORTUALI TRIESTE, 'O SI TOGLIE GREEN PASS O QUASI TUTTI I PORTI SI FERMERANNO
“L'unica apertura nei nostri confronti è togliere il Green pass. Il blocco di venerdì è confermato, oggi ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Anche quello di Genova? Non mi fermerei a quello di Genova, quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera ne avremo conferma''. Sono le parole del portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, che all'Huffington Post ha annunciato novità per la giornata di oggi, in vista dell'entrata in vigore dell'obbligo del Green pass per l'accesso al lavoro, prevista venerdì. Intanto alcuni terminalisti del porto di Genova pagheranno i tamponi ai dipendenti che non hanno il Green pass. Lo ha fatto sapere Beppe Costa, presidente dell'associazione dei terminalisti genovesi di Confindustria. E' stimato che il 20% dei portuali genovesi non ha vaccino.
FEDERLOGISTICA, COSI' LO STATO SI PIEGA AD UN RICATTO
Il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo interviene in modo netto sulla deroga ''ad personam'' accordata ai portuali di Trieste sul tema del Green pass e accusa: "lo Stato ora si piega ad un ricatto inaccettabile" e sottolinea che "affrontare e trattare la vicenda dei portuali di Trieste come un problema di ordine pubblico rappresenta un errore clamoroso" e politicamente conferma un ''commissariamento'' di fatto del Ministero delle Infrastrutture.
ORLANDO, TAMPONI GRATUITI? NON E' QUESTA LA PRIORITA'
Il ministro del Lavoro Orlando chiude ai tamponi gratuiti per i lavoratori in vista della data del 15 ottobre. "Se ci sono delle risorse da mettere in campo per il lavoro in questo momento andrebbero utilizzate soprattutto per gestire gli effetti che ancora la pandemia produce" ha detto a margine dell'iniziativa dell'Inas Cisl. Il ministro apre però alla possibilità di calmierare il prezzo: "Se c'è da far scendere il prezzo dei tamponi va fatto in modo uniforme per tutto il mondo del lavoro".
FEDERFARMA, IMPENNATA DI RICHIESTE PER I TAMPONI
A Bologna le agende delle farmacie sono già piene di appuntamenti fino a dicembre, e anche a Napoli si è vista un'impennata di richieste per sottoporsi a tamponi in vista dell'entrata in vigore dell'obbligo del Green Pass sui luoghi di lavoro. Un aumento di richieste rilevato un po in tutta Italia, ma a cui le farmacie si dicono pronte a far fronte, come si legge sul sito di Federfarma. "La domanda è aumentata, le farmacie si stanno organizzando per far fronte alle richieste - rileva il presidente di Federfarma, Marco Cossolo - Le farmacie si sono rese disponibili ad effettuare i tamponi fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria da Covid-19, anche prima della norma che ne stabilisse un prezzo calmierato. Al protocollo di intesa hanno aderito 7.500 farmacie su 9.000 e in questi giorni sono prevedibili ulteriori adesioni".