Omicidio Grumo Nevano, ha confessato il presunto assassino di Rosa Alfieri, bloccato dalla polizia dopo la fuga
Omicidio Grumo Nevano, ha confessato il presunto assassino di Rosa Alfieri, bloccato dalla polizia dopo la fuga
03 febbraio 2022, ore 08:57 , agg. alle 10:33
Elpidio D'Ambra, 31 enne vicino di casa di Rosa, ha negato però la violenza sessuale; era stato bloccato ieri dalle forze dell'ordine all'ospedale San Paolo, nel quartiere Fuorigrotta a Napoli: si era sentito male dopo aver vagato per 24 ore, in fuga dopo l'omicidio
Bloccato a Fuorigrotta, nei pressi di un ospedale
Elpidio D'Ambra, il 31enne fermato nel pomeriggio di ieri per l'omicidio di Rosa Alfieri, la ragazza trovata senza vita nell'abitazione di Grumo Nevano (Napoli) dove l'uomo viveva, ha confessato il delitto negando però le violenze sulla donna. Era stato individuato e bloccato dopo quasi 24 ore di ricerche delle forze dell'ordine e quasi 24 ore di fuga, L'uomo si era cambiato i vestiti e si era liberato del cellulare. Aveva vagato a lungo, poi aveva probabilmente accusato un malore e si era avvicinato all'ospedale San Paolo, nel quartiere Fuorigrotta di Napoli e qui è riconosciuto e bloccato da due agenti che erano in ospedale per motivo di servizio. Ascoltato a lungo dagli investigatori, ha confessato davanti al sostituto procuratore di Napoli Nord e al dirigente di Ps.
Omicidio dopo un tentativo di violenza sessuale
Rosa, 23 anni, descritta da tutti come una ragazza cortese e affabile, che aiutava il padre nella contabilità e il fidanzato nella tabaccheria di famiglia, è stata uccisa nel monolocale al pianterreno di un palazzo di via Risorgimento che Elpidio D'Ambra aveva affittato due settimane fa da un familiare della vittima; l'edificio, dove al primo piano viveva anche la 23enne con i genitori, è infatti di proprietà della famiglia di Rosa. L'uomo era tornato a Grumo Nevano da qualche mese dalla Spagna, dove si era trasferito alcuni anni fa dopo la morte del padre; in Spagna aveva avuto qualche problema con la giustizia. In paese, lo conoscevano in pochi, si arrangiava con lavori saltuari come manovale e pittore. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sembra la 23enne sia stata attirata dal vicino nella sua abitazione al pianterreno, non si sa che con una scusa o con la forza. Una volta dentro D'Ambra potrebbe aver tentato di abusare della giovane e al rifiuto della ragazza l'avrebbe strangolata. Sembra inoltre che la ragazza abbia urlato e così l'uomo le ha messo anche uno strofinaccio in bocca per evitare di essere scoperto; le grida di Rosa sono state confuse con quelle di un bambino che vive in zona.
Allarme dato dai familiari
Il corpo di Rosa è stato trovato dal padre, che non vedendola ritornare ma osservando l'auto della figlia parcheggiata nel cortile interno del palazzo, si è messo con altri familiari alla ricerca della ragazza, andando anche a bussare alla casa del vicino per vedere se l'avesse vista; questi ha detto tranquillamente di "no" e, solo dopo due ore, il papà della ragazza e altri parenti hanno sfondato a spallate la porta di casa del vicino, che intanto era scappato, trovando il corpo della 23enne in bagno, privo di vita, con uno strofinaccio in bocca e i vestiti non a posto.