Guerra a Gaza, svolta nei colloqui: accordo sempre più vicino
Guerra a Gaza, svolta nei colloqui: accordo sempre più vicino Photo Credit: agenziafotogramma.it
14 gennaio 2025, ore 16:05
I tavoli di pace sembrano sempre più vicini alla definizione di un accordo. Hamas ha accettato le condizioni proposte e Israele ha confermato di essere pronto al cessate il fuoco. Biden esulta.
Sembra proprio che sia arrivata la svota alla trattativa per un accordo tra Hamas e Israele. Un percorso lungo e molto accidentato che in tante, troppe occasioni aveva dato l’impressione di essere alle battute conclusive. Complice, probabilmente, non solo la voglia di pace, ma anche quella di appore una firma sotto il trattato e lasciare un’impronta indelebile nella storia della diplomazia internazionale. Se oggi o nei prossimi giorni si dovesse arrivare alla definizione di un accordo, la firma potrebbe essere posta a due meni: quelle dei due presidenti americani: in carica ed eletto, con buona pace di tutti.
L'ACCORDO
Secondo indiscrezioni, il piano prevederebbe l'immediata liberazione di 3 ostaggi israeliani nel primo giorno di attuazione, poi le forze di Israele dovrebbero iniziare il ritiro dalle aree popolate di Gaza. L'accordo sul rilascio degli ostaggi ed il cessate il fuoco a Gaza potrebbe essere ufficiale già oggi o domani ed entrerà in vigore dalle 48 alle 72 ore successive al suo annuncio. Lo ha riferito il Financial Times, citando una fonte al corrente dei negoziati. Il patto dovrebbe prevedere un cessate il fuoco di 42 giorni che permetterebbe ai gazawi il rientro nelle proprie abitazioni, spostamento che potrà avvenire solo a piedi, auto, camion e mezzi trainati da animali dovrebbero poter passare solo da controlli ai raggi X adiacenti la Salah al-Din Road, effettuati con la collaborazione di team di sicurezza di Qatar ed Egitto. Verrebbero rilasciati 33 ostaggi in cambio della liberazione di migliaia di palestinesi detenuti. Inoltre è prevista l’istituzione di zona cuscinetto di 800 metri lungo i confini orientali e settentrionali della Striscia durante la prima fase e disposizioni per la permanenza delle forze israeliane lungo il Corridoio Philadelphia, lingua di terra al confine tra Gaza ed Egitto. I negoziati per la seconda e terza fase dovrebbero iniziare al 16esimo giorno di tregua
I CONTENDENTI
Una fonte accreditata in Qatar ha inoltre confermato che le parti "sono d'accordo su tutte le principali questioni. Restano ancora da discutere solo questioni minori e logistiche". A quanto si apprende, Hamas ha informato i Paesi mediatori di aver approvato la bozza di accordo. Secondo la fonte, Hamas ha avuto contatti e incontri con funzionari del Qatar, egiziani, turchi e con le altre fazioni palestinesi, prima di prendere la decisione. Anche il governo israeliano è "pronto per un cessate il fuoco". Lo ha detto alla Cnn un funzionario israeliano. "Riteniamo di aver raggiunto tutti i compromessi necessari per arrivare a un accordo - ha aggiunto il funzionario, rimandando il perfezionamento dell’accordo alla decisione di Hamas di accettare le condizioni pattuite. In controtendenza rispetto alle esultanze internazionali, la posizione del ministri dell’ala oltranzista del Likud. dopo Smotrich, anche Ben Gvir, responsabile della sicurezza, ha definito l’accordo in conrso “davvero catastrofico".
IL QATAR
I tavoli sono sempre in Qatar, oramai il Paese che, nonostante le notevoli ambiguità, può vantare ottimi rapporti con l’Occidente, in particolare con gli americani, ma anche con l’Iran, con la Russia e con molti paesi del Medioriente. 'Siamo sul punto di veder realizzata l'intesa', ha affermato ieri il presidente americano Joe Biden.