I cambiamenti climatici influiscono sempre di più sulle nostre vite, il caldo fa aumentare i decessi nel sud Europa
13 maggio 2024, ore 08:00
In 30 anni l’aumento dei decessi è aumentato del 9% a causa del cambiamento climatico che mette a rischio i progressi nel campo della salute
Il cambiamento climatico in atto rischia di cancellare tutti i progressi che sono stati ottenuti nel campo della salute pubblica negli ultimi 50 anni. Negli ultimi 30 anni, dal 1990 al 2022, si è registrato un graduale aumento del 9% dei decessi legati proprio al caldo. L’11% di questi decessi riguarda l'Europa meridionale, inclusa l'Italia, a causa della crescita del 41% del numero di giorni di caldo estremo. I dati, allarmanti sono contenuti nella seconda edizione del rapporto The Lancet Countdown in Europe 2024. Lo studio traccia i progressi nel campo della salute in rapporto ai cambiamenti climatici nel continente. Uno studio annuale che viene realizzato per informare i governi e le Nazioni Unite.
Lo studio
Sono 42 gli indicatori presi in considerazione per redigere il nuovo rapporto che ha quale scopo monitorare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute, nonché le opportunità inadeguate, ritardate o mancate dell'azione per il clima in Europa. Dallo studio emerge un quadro più che allarmante: nel 2021, l'insicurezza alimentare, moderata o grave, ha colpito quasi 60 milioni di persone in Europa. Di queste, 11,9 milioni la causa dell'insicurezza è da attribuire a un numero maggiore di giorni di ondate di calore e di mesi di siccità. L’anno dopo, ovvero il 2022, le perdite economiche dovute agli eventi estremi legati al clima sono state stimate in 18,7 miliardi di euro. Un dato significativo che rappresenta lo 0,08% del Pil europeo.
Caldo e malattie
Lo studio di Lancet mette in evidenza anche un altro dato: l'idoneità climatica per vari agenti patogeni e vettori di malattie sensibili al clima è aumentata in Europa, dove sono in crescita virus del Nilo occidentale, dengue, chikungunya, Zika, malaria, leishmaniosi e zecche, che diffondono la malattia di Lyme e altre malattie.
I combustibili
Lungi dal passare a fonti rinnovabili, si continua ad utilizzare i combustibili fossili. Dai dati dello studio emerge che l'uso del carbone è aumentato al 13% dell'approvvigionamento energetico totale dell'Europa nel 2021 rispetto al 12% nel 2020, e 29 dei 53 paesi della regione europea dell'Oms continuano a fornire sussidi per i combustibili fossili. Nel rapporto è contenuto anche il monito che i 69 autori, provenienti da 42 istituzioni accademiche e delle Nazioni Unite, coordinati dal Barcelona Supercomputing Center: "Il cambiamento climatico è qui, in Europa, e uccide. Bisogna agire". Eppure, a fronte dei dati emersi, si sottolinea, "le politiche verso sistemi energetici a zero emissioni rimangono tristemente inadeguate e il trend attuale stima che questo obiettivo in Europa sarà raggiunto solo entro il 2100". Il Rapporto Europeo 2024 di Lancet Countdown avverte dunque che è necessaria una "azione urgente per proteggere la salute dai cambiamenti climatici". Secondo Rachel Lowe, direttrice di Lancet Countdown in Europe e responsabile del gruppo Global Health Resilience presso il Barcelona Supercomputing Center “Il cambiamento climatico sta già causando danni alla vita e alla salute delle persone in tutta Europa. Il nostro rapporto fornisce prove dell'allarmante aumento degli impatti sanitari legati al clima in tutta Europa, tra cui la mortalità dovuta al caldo, le malattie infettive emergenti e l'insicurezza alimentare e idrica. È giunto il momento di intraprendere un'azione senza precedenti per limitare questi impatti negativi sulla salute in Europa e nel resto del mondo". Aggiungendo che "Limitare il riscaldamento globale a meno di 1,5°C attraverso una "transizione giusta e salutare” concludendo che “offrirebbe benefici salvavita per le persone in tutta Europa e oltre, invece di affrontare problemi di salute e minacce ai nostri mezzi di sussistenza".