I Cantoni si smarcano dal progetto per i nuovi alloggi per le Guardie Svizzere in vaticano, dopo Lucerna anche da Ginevra arriva il “no”

I Cantoni si smarcano dal progetto per i nuovi alloggi per le Guardie Svizzere in vaticano, dopo Lucerna anche da Ginevra arriva il “no”

I Cantoni si smarcano dal progetto per i nuovi alloggi per le Guardie Svizzere in vaticano, dopo Lucerna anche da Ginevra arriva il “no”   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


04 febbraio 2024, ore 08:00 , agg. alle 10:41

Ginevra non darà soldi per i nuovi alloggi per la caserma delle Guardie Svizzere in Vaticano, dopo Lucerna si smarca anche un altro cantone svizzero, il Vaticano sostiene che il progetto non è a rischio

Una caserma ormai fatiscente ed inadeguata che avrebbe bisogno di un restyling quella delle Guardie Svizzere all'interno del Vaticano che si trova subito dopo l'ingresso da Porta Sant'Anna. Un progetto per la realizzazione di nuovi alloggi più funzionali ed eco sostenibili è pronto da anni, ma stenta a decollare. I lavori per la realizzazione della nuova caserma dovrebbero partire alla fine del Giubileo 2025. Per fare ciò è stata costituita una Fondazione ad hoc per reperire le risorse. Ma la Svizzera, lo Stato dal quale arrivano per tradizione le guardie del Papa, non sembra tanto disposta ad investire sul progetto. I cantoni si smarcano. Lucerna ha già detto che non contribuirà, così ora tocca a Ginevra dire di no. L'esercito del Papa lamenta le difficili condizioni in cui vive considerato che i fabbricati risalgono, uno ai tempi di Leone XIII (1823-1829), l'altro di Pio XI (1922-1939). L’Unesco ha già dato il suo via libera, ma per la realizzazione della caserma i tempi non sembrano rapidi e comunque la prima pietra dovrebbe essere posta non prima del 2026.


Il no di Ginevra

Il Gran Consiglio ha rifiutato, con 50 no e 43 sì, di discutere di un eventuale contributo alla costruzione della nuova caserma delle Guardie Svizzere in Vaticano. Il progetto dell'Unione democratica di centro prevedeva la concessione di 500.000 franchi, circa 535.000 euro, alla Fondazione per il Restauro della Caserma della Guardia Svizzera Pontificia in Vaticano. Prevedendo che la proposta non sarebbe stata accolta, l'Udc ha presentato anche un emendamento per un finanziamento di 50.000 franchi, dieci volte inferiore, ma anche questo è stato respinto. "La somma non è il vero problema di questo progetto", ha sottolineato il deputato dei Verdi Pierre Eckert, relatore di maggioranza. Il tutto, secondo un parere legale citato dal granconsigliere e richiesto al dipartimento competente, secondo il quale la neutralità confessionale dello Stato di Ginevra non gli consente di sovvenzionare un'attività religiosa. "Anche se non ospita alcun rappresentante ecclesiastico, l'edificio è utilizzato da una forza di polizia al servizio di un'autorità religiosa", ha spiegato.


La posizione del Vaticano

La decisione del Cantone di Ginevra di non contribuire al finanziamento per la costruzione della nuova caserma delle Guardie Svizzere in Vaticano non inciderà comunque sul progetto di restauro della Caserma delle guardie del Papa, secondo i media elvetici. La fondazione , infatti, avrebbe raccolto, tra promesse di doni e donazioni effettive, 48,5 milioni di franchi. Il costo preventivato del progetto per rinnovare l'edificio, situato all'interno delle mura vaticane subito dopo Porta Sant'Anna, ammonta a 50 milioni.



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