04 giugno 2021, ore 11:00 , agg. alle 12:16
Scende anche l'incidenza, con soli 32 casi su 100 mila abitanti; gli ospedali non sono più sotto pressione, si svuotano le terapie intensive; l'Italia si prepara ad essere zona bianca, ma serve restare prudenti e la campagna vaccinale non deve rallentare
DATI CHE FANNO SPERARE
Venerdì, tempo di dati e monitoraggi sul fronte Covid: il week end inizia con una serie di buone notizie, il trend si conferma buono. L'indice di contagio RT è in discesa, ora è a quota 0,68 contro lo 0.72 della scorsa settimana. E cala in modo decisamente più significativo l'incidenza: ora si registrano 32 casi ogni 100 mila abitanti, rispetto ai 47 di una settimana fa. Tutte le Regioni sono ora classificate a rischio basso nella bozza del monitoraggio settimanale redatto dall’Istituto Superiore di sanità e dal Ministero della Salute; ora questi dati vengono esaminati dalla cabina di regia. Il passaggio dell’Italia intera in fascia bianca non è più un miraggio, entro questo mese è possibile un significativo allentamento delle misure restrittive. Il che non significa abbandonare cautela e prudenza: le mascherine, il distanziamento e l’igiene personale restano assolutamente necessarie.
OSPEDALI NON PIU' SOTTO PRESSIONE
Da giorni sono in discesa i numeri di morti e contagi. Da qualche tempo siamo costantemente sotto quota 100 vittime al giorno: il dolore resta perché la perdita anche di una sola vita resta gravissima, ma non dobbiamo dimenticare che ci sono stati periodi in cui si sono toccati i mille morti al giorno. E c'è un'altra buona notizia: gli ospedali non sono più sotto pressione; in nessuna zona d'Italia viene superata la soglia critica di occupazione dei posti in terapia intensiva da parte di pazienti malati di Covid, il tasso a livello nazionale è al 12%. Soltanto poche settimane fa questo dato toccava il 40%. Sono in calo anche i posti occupati da pazienti Covid anche negli altri reparti.
AVANTI CON I VACCINI
Se si è arrivati a questa inversione di tendenza, bisogna ringraziare l’accelerazione della campagna vaccinale. Quasi la metà degli italiani ha ricevuto la somministrazione di almeno una dose. Adesso è cruciale mantenere questo passo e non far segnare un rallentamento estivo, a cavallo delle vacanze. Per questo l’idea di vaccinare anche nelle località di villeggiatura, inizialmente scartata, ora non viene più esclusa a priori; anche se restano difficoltà sul piano logistico, si pensa di avviare questo progetto per chi trascorre un periodo lungo, magari in una seconda fase. Più percorribile sul piano pratico il suggerimento del generale Francesco Paolo Figliuolo: il commissario straordinario per l’emergenza Covid ha chiesto flessibilità nel dare l’appuntamento per l’inoculazione della seconda dose. In questo modo si vaccineranno più persone, che non vedranno compromessi i loro piani vacanze.