I dettagli dell'accordo tra Israele e Hamas, lo scambio di prigionieri e il ritiro delle truppe
14 gennaio 2025, ore 18:52
Un piano in tre fasi comprenderebbe la liberazione di circa mille detenuti palestinesi ma anche quella delle soldatesse israeliane prigioniere a Gaza dal 7 ottobre
La cautela è massima nel dirsi ottimisti in questo momento, fosse anche solo per la tante, troppe, volte che dal 7 ottobre 2023 si è letto e raccontato che "un accordo poteva essere vicino" tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco. Altrettante volte si è parlato del coinvolgimento di diversi attori internazionali, non solo europei, non solo statunitensi. Si è citato l'Egitto, si è citata l'Arabia saudita, si è citato il Qatar, che anche in questa occasione torna protagonista di quello che sembra (di nuovo, sembra) poter diventare un punto di svolta vera per il raggiungimento di un accordo e, quindi, di una tregua.
Lo scambio
All'interno di quella che potrebbe essere la bozza dell'accordo, si legge dello scambio tra Israele e Hamas affinché Tel Aviv possa riportare a casa le cinque soldatesse prigioniere dal 7 ottobre. E per farlo proprio Israele dovrà rilasciare cinquanta detenuti palestinesi attualmente in carcere, inclusi trenta condannati all'ergastolo. Cinquanta per ciascuna delle cinque soldatesse prigioniere a Gaza a quasi cinquecento giorni dall'inizio di questo nuovo capitolo della guerra. Proprio a loro era assegnato il compito assai delicato di monitorare il confine con Gaza, e prima dell'assalto avevano segnalato movimenti allarmanti dall'altra parte del confine. Segnalazioni forse non ascoltate su cui si è infiammata la polemica proprio in Israele.
L'accordo
Lo scambio di cui sopra farebbe parte del più ampio accordo in tre fasi tra Israele e Hamas che prevederebbe una prima tregua di quarantadue giorni durante i quali sarebbe previsto il graduale rilascio dei primi trentatré ostaggi contestualmente a un altrettanto graduale inizio del ritiro delle truppe israeliane dalle aeree popolate della Striscia di Gaza. Nel dettaglio, Hamas dovrebbe rilasciare i primi tre presi in ostaggio il 7 ottobre 2023 subito dopo l'annuncio dell'accordo, ossia nel primo giorno di tregua. Queste tre persone rientrerebbero nella lista umanitaria di trentatré persone rapite tra cui bambini, donne, anziani e malati. Una settimana più tardi, con l'inizio del ritiro delle forze israeliane, è atteso il rilascio di altri quattro ostaggi e il consenso di Israele a consentire agli sfollati palestinesi il ritorno nel nord di Gaza. Ancora nella prima fase, Israele avrebbe accettato di rilasciare almeno mille prigionieri palestinesi. A nessuno di questi sarà consentito di andare in Cisgiordania e in ogni caso non sarà rilasciato nessuno dei miliziani che hanno partecipato agli attacchi del 7 ottobre.