I leader politici e il coraggio
30 gennaio 2018, ore 17:28
Un bilancio delle liste elettorali di Alberto Ciapparoni
“Sole sul tetto dei palazzi in costruzione, sole che batte sul campo di pallone e terra e polvere che tira vento e poi magari piove. Nino cammina che sembra un uomo, con le scarpette di gomma dura, dodici anni e il cuore pieno di paura. Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia...”: recita così ‘La Leva Calcistica Della Classe ’68’ di Francesco De Gregori. Chissà se i nostri politici conoscono questo testo. Di certo un calciatore non si giudica solo per un penalty sbagliato, ma un leader di partito forse sì. In questa campagna elettorale 2018 in tanti big AVEVANO PROMESSO DUELLI ALL’ULTIMO SANGUE, pero’ IN REALTA’ alla fine SI SONO TENUTI A DEBITA DISTANZA l’uno dall’altro.
IL BILANCIO FINALE DELLE LISTE ELETTORALI PARLA CHIARO: Renzi, Di Maio, Grasso, Meloni, Salvini NON HANNO RACCOLTO nessuna sfida in quota maggioritaria. Certo, i motivi di interesse sui candidati ci sono comunque. Maria Elena Boschi è la regina delle candidature, in ben 5 collegi proporzionali e in un collegio uninominale. Ad Acerra Sgarbi prova a insidiare Di Maio, sfida infuocata per D'Alema, che nel suo Salento incrocerà la senatrice uscente dei 5 stelle Barbara Lezzi e il viceministro dello Sviluppo Teresa Bellanova, Pd. A Siena, terra del caso Monte Paschi, Borghi responsabile economico della Lega contro il ministro Padoan Pd. Ma resta il dato principale: la sfida principe, quella dagli undici metri, non c’è perché nessuno dei big si è presentato sul dischetto per tirare il calcio di rigore.