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I libri più interessanti della settimana, tra “Preludio”, “Dimmi una cosa di te”, "Tre di notte" e “La scuola perduta”

I libri più interessanti della settimana, tra “Preludio”, “Dimmi una cosa di te”, "Tre di notte" e “La scuola perduta”

I libri più interessanti della settimana, tra “Preludio”, “Dimmi una cosa di te”, "Tre di notte" e “La scuola perduta” Photo Credit: “Preludio” di Carla Madeira, Fazi Editore


Storie itineranti quelle di questa settimana, con narrazioni profonde che ci portano in giro per il mondo a confronto con ambientazioni e personaggi dalla forte caratterizzazione

Una nuova settimana giunge al termine e, in concomitanza con il meritato riposo, arriva anche il momento in cui fare il punto sulle principali novità che arrivano sul fronte dell’editoria. Un mondo che si evolve costantemente, fornendo spunti sempre stuzzicanti agli appassionati.

Negli scorsi appuntamenti dedicati ai libri più interessanti della settimana abbiamo avuto modo di confrontarci con “Sussurri”, “Il principe azzurro”, "12.47: Strage in fabbrica" e “Guerra alla camorra, assalto ai casalesi”, o ancora “Il vizio del lupo”, “Figli di nessuno”, " Nella spirale di Fermat " e “Il dilemma del carnefice”.

Narrazioni che differiscono per intensità e per argomenti quelli posti sotto la lente, similmente a quanto avviene in questa occasione. Tra i libri più interessanti della settimana su cui ci soffermiamo troviamo:

- Preludio, di Carla Madeira
- Dimmi una cosa di te, di Chaz Hayden
- Tre di notte, di Silvia Nirigua
- La scuola perduta, di Tahar Ben Jelloun


PRELUDIO, VISSUTI CHE SI INTRECCIANO IN UNA NARRAZIONE TRA PASSATO E PRESENTE

Partiamo subito con un libro che si focalizza in particolar modo sull’emotività dei suoi protagonisti e sugli intrecci dei rapporti familiari. In “Preludio” di Carla Madeira, che arriva in Italia grazie a Fazi Editore, l’autrice brasiliana costruisce una storia che da subito mette in evidenza le sfumature della vita dei personaggi di cui narra la quotidianità.

Ed è una quotidianità fatta anche di gesti di “ordinaria follia”, come quello di Vedina che, esasperata dagli atteggiamenti del figlio, lo lascia sul marciapiedi per poi ripartire con l’auto. La lucidità non tarda a tornare, e con essa anche Vedina che inverte la marcia per tornare a riprendere il piccolo, se non fosse che il figlio non c’è più nel punto in cui lo ha mollato.

È un racconto che affonda le sue radici nel passato, nella storia di Caim e Abel, nomi biblici di due gemelli il cui destino sembra segnato partendo dalla conflittualità tra i genitori con cui si trovano a dover fare i conti. Già soltanto la scelta dei loro nomi è frutto di quella conflittualità. E sono due personaggi tanto uniti dal destino quanto separati da caratteristiche caratteriali agli antipodi. Una storia che si sviluppa tra passato e presente, e che racconta una crescita fatta di realtà dure e crude, con personaggi finemente caratterizzati che assumono progressivamente spessore con il procedere delle narrazioni.


DIMMI UNA COSA DI TE, VOGLIA DI RICOMINCIARE E DI STRAPPARE LE ETICHETTE

La seconda lettura inclusa tra i libri più interessanti della settimana è una storia che si ispira – sotto certi aspetti – al vissuto personale del suo autore. In “Dimmi una cosa di te” di Chaz Hayden, edito da Mondadori, troviamo un racconto con protagonista Harris, un giovane che, come Chaz, vive in sedia a rotelle.

Per il protagonista del libro si aprono però nuove prospettive grazie al trasferimento che lo vede passare da una costa all’altra degli Stati Uniti. Dalla California al New Jersey, due località agli opposti tanto geograficamente quanto per le possibilità che offrono. E proprio queste vuole cogliere Harris, che vede in questo nuovo inizio la possibilità di lasciarsi alle spalle l’etichetta di “ragazzo sulla sedia a rotelle”. Una piccola rincorsa all’emancipazione che parte con il circondarsi delle persone giuste. Una ricerca non facile, ma che Harris gestisce con… “armocromia”. E che progressivamente gli permette di farsi nuove amicizie, per quanto non tutti rispondano attivamente agli input del giovane.

Un libro che coinvolge e tratta temi impegnativi – e con la cognizione di causa di un autore che sa l’argomento di cui sta parlando – pur senza lesinare sul fronte dei momenti “comici” (che alla fin fine sono quelli che hanno la capacità di lasciare un segno nel cuore del lettore). Un racconto molto scorrevole che parla di prime volte, e che spinge a empatizzare fortemente con il protagonista e che – centro perfetto – fa concentrare più sulla personalità del personaggio che non sulla sua disabilità.



TRE DI NOTTE, RITMI SINCOPATI E PUNTI DI VISTA IN UNA STORIA CORALE ALLA SCOPERTA DI SÈ

Cambiamo decisamente registro con il terzo dei titoli inclusi nei libri più interessanti della settimana. Con “Tre di notte” di Silvia Nirigua, pubblicato da Fernandel, ci troviamo di fronte a un racconto dalle tinte particolari, narrato in maniera altrettanto peculiare.

Siamo in una località del nord est italiano, con le narrazioni che ci permettono da subito di fare la conoscenza con una coppia più che consolidata nella propria vita matrimoniale ventennale. Seppur con gli immancabili scheletri nell’armadio, tra cui un “vizietto” che consiste nell’andare a pescare “amicizie” in chat specifiche.

E proprio da una di queste chat parte l’innesco di una storia dal ritmo sincopato, in cui i tre protagonisti del libro si troveranno, partendo per gioco con lo stuzzicarsi vicendevole, a dover scavare dentro di sé e a confrontarsi con tematiche che fino a quel momento hanno provato a scacciare con tutte le forze in fondo alla propria mente. Il tutto con una narrazione che utilizza, con una rotazione irregolare, i punti di vista di ognuno dei personaggi. E che permette così al lettore di empatizzare con gli stati emotivi di ognuno di loro.


LA SCUOLA PERDUTA, AMBIZIONI E UTOPIE CHE SI SCONTRANO CON LA DURA REALTÀ

Chiudiamo la nostra breve rassegna dedicata ai libri più interessanti della settimana con un ultimo racconto che, come nei precedenti casi, ci porta a spasso per i diversi continenti del globo. Dopo le due tappe americane, e quella europea, con “La scuola perduta” di Tahar Ben Jelloun, edito da La Nave di Teseo, ci spostiamo in Africa.

All’interno di un piccolo villaggio arriva un nuovo maestro, che dopo le esperienze maturate in città torna a casa per poter trasmettere le proprie conoscenze ai giovani studenti. L’entusiasmo iniziale deve però fare i conti con le sparizioni misteriose e progressive degli alunni, che portano la classe ad assottigliarsi sempre di più. Fino a sparire. Che fine fanno tutti i ragazzi? E perché sembra entrarci quell’edificio ai limiti del villaggio?

Una storia che porta a confronto con una dura realtà, dove l’istruzione è un lusso che non tutti possono permettersi. Un racconto forte e che, allineando il lettore alla visione del maestro, spinge a riflessioni importanti. Il tutto corredato dai disegni di Lorenzo Mattotti, che permettono di avere anche un riferimento grafico per una narrazione sempre attuale. E che permette di avere percezione di qualcosa di distante dal vissuto della stragrande maggioranza del pubblico occidentale.



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