27 marzo 2020, ore 16:45
Anche lo sport lotta contro il coronavirus, grandi stadi riconvertiti per ospitare pazienti o materiale sanitario
Grandi templi dello sport mondiale. Ecco cosa sono stati. Ecco cosa speriamo tornino presto ad essere. Ma intanto gli impianti più famosi del pianeta cambiano ruolo e diventano centri nevralgici per la lotta al coronavirus. Uno stadio o un palazzo dello sport rappresentano il luogo dove la gente si affolla, si appassiona, tifa, soffre ed esulta. Insomma, luoghi di festa che sembrano lontani anni luce dalla realtà che stiamo vivendo. Ora sono templi del dolore.
Il Maracanà di Rio de Janeiro
Dici Maracanà e ti viene in mente lo stadio più famoso del mondo, il simbolo globale del gioco del calcio. Il monumentale impianto di Rio de Janeiro ha fatto da testimone alla clamorosa sconfitta del Brasile contro l’Uruguay ai mondiali del 1950; poi si è riempito tante volte con centomila spettatori per applaudire Pelè; poi ancora– dopo la ristrutturazione degli ultimi anni- ha ospitato il mondiale di calcio nel 2014 e le Olimpiadi del 2016. Ora diventerà un ospedale da campo, dove verranno allestiti 800 posti letto. E’ meno famoso, ma anche lo stadio Pacaembu di San Paolo accoglierà malati e non tifosi, già pronti 200 posti. Perché anche il Brasile attende l’esplosione del contagio, peraltro in città molto popolate, anche se il presidente Bolsonaro appartiene al club di quelli che “è solo una influenza”.
Il Santiago Bernabeu di Madrid
Il Santiago Bernabeu di Madrid è per tutti il tempio dove l’Italia di Bearzot è salita sul tetto del mondo, in una notte di luglio del 1982. Sembra ancora di vederli i tre gol alla Germania Ovest, l’urlo di Marco Tardelli, l’esultanza di Sandro Pertini in tribuna, con il sottofondo della telecronaca di Nando Martellini. Più recentemente, nel 2010, l’Inter vi ha vinto la Champions League (ultima squadra italiana ad aver raggiunto questo traguardo), con la doppietta di Milito che abbattè il Bayern Monaco e suggellò il triplete nerazzurro. Ora lo stadio del Real, che sorge lungo il Paseo de la Castillana, in una delle zone più eleganti di Madrid, si trasformerà in una sorta di gigantesco magazzino dove stipare il materiale sanitario che sta arrivando in Spagna, una delle nazioni più flagellate dal Covid-19, prima di essere smistato ai vari ospedali.
La Bombonera di Buenos Aires
E’ lo stadio del Boca Juniors; la Boca è il quartiere più povero, più malfamato ma anche più affascinante e più colorato di Buenos Aires. Qui Diego Armando Maradona ha mostrato al mondo le sue doti tecniche, prima di esportare il suo talento in Europa e nel Mondo. E’ un impianto molto basico, non certo moderno. Ma qui veramente il pubblico incombe sui giocatori. Presto questo tempio laico sarà consacrato alla lotta al coronavirus. E in Argentina potrebbe essere riconvertito anche lo stadio del San Lorenzo, la squadra per cui tifa Papa Bergoglio.
Il centro tecnico di Coverciano
Non è uno stadio dove si affollano migliaia di tifosi, ma è il quartier generale del calcio italiano. Sorge sulle colline alle porte di Firenze. E’ la casa della Nazionale, che si preparava ad ospitare gli azzurri in occasione dell’Europeo itinerante della prossima estate. Tutto rinviato. E allora la Federcalcio ha offerto la disponibilità della struttura, che comprende anche un albergo dove solitamente pernottano i giocatori in ritiro. Servirà per dare respiro agli ospedali di Firenze e vi verranno dirottati alcuni pazienti. Nella speranza che vincano la loro partita.