Il 15 dicembre del 1974 usciva nelle sale cinematografiche uno dei film cult americani più amati di sempre, Frankenstein Junior

Il 15 dicembre del 1974 usciva nelle sale cinematografiche uno dei film cult americani più amati di sempre, Frankenstein Junior

Il 15 dicembre del 1974 usciva nelle sale cinematografiche uno dei film cult americani più amati di sempre, Frankenstein Junior


14 dicembre 2020, ore 22:00 , agg. alle 11:25

La pellicola del regista Mel Brooks, la quarta della sua carriera, compirà domani quarantasei anni. Con due nomination agli Oscar e due ai Golden Globe, nel nostro paese Frankenstein Junior detiene il record di DVD classico più venduto nella storia, con oltre 500 mila copie acquistate

Il mondo di Frankenstein ha da sempre incuriosito ed affascinato milioni di persone in tutto il mondo. La figura del dottore folle spinto da un'insaziabile vocazione scientifica e della sua creatura sono diventati elementi indelebili della cultura moderna fin dalla loro nascita, avvenuta nel 1818, grazie al genio creativo e alla penna di una giovanissima Mary Shelley.


IL FILM

Nel pieno sviluppo di correnti cinematografiche come l'Espressionismo, gli anni Trenta portarono alla prima trasposizione sul grande schermo del classico letterario: nel 1931 uscì, infatti, “Frankenstein” di James Whale. Il film fu un enorme successo, tanto da portarlo ad ottenere il maggior incasso dell'anno in tutto il mondo. Fu proprio il grande classico dei primi del Novecento ad ispirare la stesura di “Frankenstein Junior” più di quarant'anni dopo. Il film, diretto da Mel Brooks, fu infatti girato in bianco e nero, mantenendo lo stile e il senso estetico tipico degli anni Trenta. La volontà del regista fu quella di evidenziare il forte collegamento tra la propria versione e quella di James Whale, tanto da usare sul set gli stessi attrezzi di scena usati per il film precedente e mantenendo, in certe parti del film, le medesime inquadrature e posizioni. Nonostante ciò, il racconto presenta un'evidente differenza nelle due versioni per quanto riguarda il tono, l'intenzione e la trama del racconto. Se il film di James Whale fu, infatti, considerato ai tempi un horror fantascientifico, quello di Mel Brooks venne inserito all'interno dell'olimpo delle commedie più brillanti del cinema statunitense.


TRAMA

La storia narrata in “Frankenstein Junior” può essere vista come un sequel del classico racconto di Mary Shelley. È infatti Frederik, nipote del famoso Victor Frankenstein, il protagonista. Dopo aver ereditato il castello di famiglia situato in Transilvania, il giovane decide di provare a ripercorrere le orme di suo nonno, nonostante un iniziale distacco nei confronti degli esperimenti da lui condotti in passato. Frederik riesce, così, a dare vita ad una nuova creatura che, dopo diversi incidenti di percorso, rapimenti, incendi ed esibizioni di tip tap, riuscirà a trovare il proprio posto nel mondo grazie ad un irreversibile scambio cerebrale tra lui e il suo stesso creatore. Tra i personaggi che costellano lo sviluppo del film, spiccano senza ombra di dubbio Igor, nipote dello scomparso maggiordomo di Victor Frankenstein, Inga, giovane e bizzarra assistente e l'inquietante presenza di Frau Blücher.


ACCOGLIENZA

“Frankenstein Junior” fu un grande successo. La pellicola di Mel Brooks venne accolta positivamente sia dal pubblico che dalla critica, diventando campione di incassi fin da subito negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo qualche mese dopo (in Italia arrivò l'estate seguente). Il film ottenne due nomination agli Oscar per le categorie “migliore sceneggiatura non originale” a Mel Brooks e Gene Wilder e “miglior sonoro” a Richard Portman e Gene S. Cantamessa. Due furono anche le candidature ai Golden Globe: Cloris Leachman fu nominata come “migliore attrice in un film commedia o musicale” e Madeline Kahn come “miglior attrice non protagonista”.


CURIOSITÀ

Nonostante l'iconografia di Frankenstein sia tra le più conosciute nel mondo della letteratura e del cinema, i personaggi principali della storia sono spesso confusi all'interno dell'immaginario collettivo. La creatura del Dottor Victor viene, infatti, erroneamente indicata il più delle volte con il nome di Frankenstein, ovvero il cognome del suo creatore. L'impatto del film può essere riscontrato anche nel mondo della musica. Uno dei brani di maggior successo degli Aerosmith, “Walk this way”, conosciuto principalmente nella versione registrata con i RUN DMC, fa riferimento ad una frase pronunciata in una scena di “Frankenstein Junior” da Igor. Il personaggio, parlando con Frederik, ripete infatti le parole “segua i miei passi” che in inglese vengono tradotte come “walk this way”. 

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