17 novembre 2018, ore 22:00
Giunta alla quindicesima edizione e ideata dall’italiano Lorenzo Croce, vuole evitare che il felino sia oggetto di superstizione
La Giornata mondiale del gatto nero è una celebrazione nata per difendere uno dei felini più eleganti e affascinanti da una superstizione che ne causa parecchi abbandoni e, in casi estremi, la morte. La manifestazione, arrivata quest’anno alla sua quindicesima edizione, è stata ideata dall’italiano Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente. Quella del Gatto Nero Day è l’occasione internazionale per riflettere su quanto sia ancora forte la scaramanzia nella cultura di diverse parti del mondo, a iniziare dalla stessa Europa. La sfortuna associata ai gatti neri ha origini lontane: il colore poco visibile di notte e la tipica fluorescenza degli occhi dei gatti hanno favorito in epoca medioevale l’associazione di questo felino all’idea di una sua alleanza con le forze demoniache legate all’occulto. È tipico pensare quando i gatti all’improvviso fissano un punto nel vuoto che stiano vedendo qualcosa di ultraterreno. Questa suggestione in passato ha bollato i gatti neri come emissari del diavolo, finché l’Inquisizione ha deciso di mandarli al rogo insieme alle streghe. La superstizione più comune sembra derivare però da un fatto più pratico: nell’antichità i cavalli si spaventavano quando di notte gli si parava davanti un gatto nero e questo ha causato numerosi incidenti. Da qui deriva il timore che porti sfortuna vedere un gatto nero che ci attraversa la strada.