Il 536 dopo Cristo fu l'anno peggiore di tutta la storia
18 novembre 2018, ore 11:00
Le ceneri di un vulcano islandese oscurarono il Sole e sconvolsero il clima dando il via a una crisi lunga un secolo
Non il 1348 con la Peste Nera o il 1928 con l'influenza spagnola, che uccise tra i 50 e 100 milioni di persone. E neppure gli anni della guerra e dell'Olocausto tra il 1941 e il 1945. L'anno peggiore della storia è stato il 536 dopo Cristo. Il Sole fu oscurato e il clima sconvolto da una nebbia di ceneri che fece abbassare drasticamente le temperature, rovinando i raccolti, causando carestie e una crisi economica lunga oltre un secolo. Lo spiega il medievalista dell'università di Harvard Michael McCormick sul sito della rivista Science. In quell'anno, il decimo dell'impero di Giustiniano, una misteriosa nebbia di polveri oscurò i cieli di Europa, Medio Oriente e parte dell'Asia per 18 mesi, sconvolgendo il clima. "Il Sole sorgeva ma la sua luce non illuminava, come la Luna, per tutto l'anno. Sembrava come un'eclissi di Sole", racconta lo storico bizantino Procopio. Le temperature estive scesero, si persero i raccolti e le gente patì la fame. Finora però non si sapeva bene cosa avesse provocato questa misteriosa nube. Enigma risolto dal gruppo di McCormick, che in uno studio spiega di esserci riuscito attraverso l'analisi dettagliata delle nevi del ghiacciaio Colle Gnifetti, che si trova tra Italia e Svizzera. In questo modo sono state trovate le tracce di una potentissima eruzione vulcanica in Islanda, le cui ceneri si sparsero per tutto l'emisfero settentrionale proprio all'inizio del 536.