Il bagno con le sorelle e l'amica, così è morta Fatou Photo Credit: Fotogramma.it
16 agosto 2023, ore 19:00
Recuperato il corpo dell'11enne nel lago di Como dopo le ricerche andate avanti per ore. Appello a prudenza
E' finita in tragedia la gita di ferragosto di Fatou Thiao, una bambina di 11 anni annegata nelle acque del ramo lecchese del Lago di Como davanti agli occhi del padre, che aveva portato le tre figlie e un'amica a Mandello del Lario, un luogo molto amato dai bagnanti. La piccola, che è di origini senegalesi e abitava a Bulciago con la famiglia, assieme alle sorelle e a un'amichetta era in acqua nella zona della foce del torrente Meria, un punto caratterizzato anche dalla presenza di fosse e correnti d'acqua, quando tutte le giovanissime si sono trovate in difficoltà per via del brusco cambiamento di profondità del fondale. Immediata la richiesta d'aiuto da parte delle ragazze, le cui urla hanno fatto scattare l'intervento di alcuni bagnanti in soccorso delle piccole, che pare non sapessero nuotare bene. Le due sorelle maggiori di Fatou e l'amichetta sono state raggiunte e portate in salvo, ma l'undicenne è scomparsa sott'acqua. Sul posto sono arrivati l'ambulanza, l'automedica e le forze dell'ordine, oltre ai vigili del fuoco con una squadra nautica. Ma solo 24 ore dopo e anche grazie all'utilizzo di strumentazione di profondità teleguidata, il corpo dell'undicenne è stato individuato dai sommozzatori sul fondo del lago. Ad attendere, disperato, il recupero della salma il padre, che aveva già perso la moglie quattro anni fa.
IL DOLORE DI UNA COMUNITA' E I PRECEDENTI
L'amministrazione comunale di Bulciago, dove la famiglia di origine senegalese risiede, si è unità al dolore per la perdita della piccola Fatou. E intanto è stato lanciato un nuovo appello alla prudenza, rivolto ai bagnanti che scelgono il lago per i loro bagni in questa calda estate. Temperatura delle acque e correnti costituiscono grossi rischi, tanto che la piccola Fatou non è l'unica vittima del Lario, dove negli ultimi giorni sono annegati diversi bagnanti. Il 13 agosto, davanti al Tempio Voltiano di Como, si è inabissato un ragazzo di 19 anni di origine nordafricana e residente nel Milanese. Portato in gravissime condizioni in ospedale dopo essere stato recuperato nelle acque del lago a Como, è morto il giorno dopo. Il 12 agosto, invece, un uomo di 32 anni di origine peruviana è morto inghiottito dalle acque del ramo lecchese del Lago di Como, di fronte alla frazione Onno di Oliveto Lario. Il giovane stava cercando refrigerio in acqua, in compagnia di alcuni connazionali quando è scivolato dal materassino ed è scomparso in acqua. Il giorno prima, l'11 agosto, un turista francese di 76 anni è morto dopo essersi tuffato nel lago a Pescallo, frazione di Bellagio. E nel lago di Como ha trovato la morte il 19 luglio scorso anche il 18enne Bubacarr Darboe: il giovane, originario del Gambia, era scampato alla traversata del Mediterraneo su un barcone con cui aveva raggiunto Lampedusa e da lì era stato trasferito nella Casa di Carità di Lecco. La sua nuova vita è durata però solo 24 ore, poi la fine tragica nel lago.
IN LAGHI E FIUMI 10% ANNEGAMENTI L'ANNO, ACQUE PIU' FREDDE TRA CAUSE
''Tra le cause degli annegamenti in laghi e fiumi, il 10% dei circa 400 annegamenti che si verificano ogni anno in Italia, la principale è la bassa temperatura dell'acqua: fino a 10 gradi centigradi in meno rispetto a quella del mare. In molti, dopo una lunga esposizione al sole con una temperatura esterna che spesso tocca o supera i 33 gradi, si tuffano improvvisamente'' nelle ''acque dove la temperatura è di 12 gradi, talvolta anche 6, rispetto ai 22 gradi in media del mare. Un errore che in tanti pagano caro". Lo afferma all'Adnkronos Salute Fulvio Ferrara, esperto dell'Osservatorio nazionale annegamenti, istituito dal ministero della Salute nel 2017 per capire le dinamiche degli incidenti in acqua.