Il calcio esporta la violenza anche negli Usa...
Il calcio esporta la violenza anche negli Usa...
11 agosto 2015, ore 09:44 , agg. alle 10:45
Incredibile, per lo sport americano: botte da orbi, prima del derby di New York!
Anche gli Stati Uniti sperimentano la violenza, legata al calcio. Non siamo alle città in stato d'assedio, che noi ben conosciamo, ma per gli Usa è qualcosa di (tristemente) incredibile: fazioni opposte, che si affrontano a colpi di mazze, per una partita di...soccer!
A questo punto, abbiamo un dubbio: il calcio deve essere affetto da un Virus. Globale.
Come quelli che, nei film catastrofici, colpiscono il mondo e trasformano le persone in zombie. Non riusciamo a spiegare, altrimenti, come sia possibile che anche nella patria dello Sport-business, nel Paese dove si va alla partita (soprattutto di Baseball), come a un passatempo per famiglie, sia bastato un minimo successo del calcio, per finire a mazzate in strada.
Lo scontro fra ultras è quanto di più lontano dalla mentalità americana, applicata allo Sport. Negli Usa, la figura stessa dell'ultrà è totalmente ignota, lì dove le passioni possono essere totalizzanti - basti pensare alle follie per lo Sport universitario - ma non portano all'identificazione di un nemico. Per gli americani, è molto più importante immedesimarsi, nel proprio team di baseball, football, basket o hockey, che insultare o addirittura attaccare il supporter avversario.
Sia chiaro, questo non significa che negli Usa non si trascenda, anzi! Spesso, dopo i trionfi della locali squadre di basket o football, le città vengono messe quasi a ferro e fuoco, in nottate di follia. Ore. in cui il trionfo sportivo diventa una comoda scusa, per sfogare rabbie represse o semplicemente fare casino.
Lo scontro fra ultrà, fra tribù nemiche, però, è cosa completamente diversa: è la violenza elevata a sistema, per segnalare la propria esistenza. E' un modo di marcare il territorio, restando chiusi nella propria piccola realtà, non più ampia di un quartiere o di una curva.
Per un americano, abituato ai grandi spazi, a cambiare città, come si cambia una camicia, tutto ciò non può che risultare estraneo. Eppure, è bastato un derby di New York del Soccer, per far esplodere una mega rissa, degna di un film inglese sugli hooligans. Scontri in strada, seguiti allo stadio da mega-striscioni acidi e cattivi, contro i giocatori avversari, fra cui il nostro Andrea Pirlo. Una triste consuetudine, quella di offendere l'avversario, totalmente ignota alle platee del baseball o del basket Usa.
Ripetiamo: sarà il Virus, quella Maledizione del Pallone, che costringe tutti noi veri appassionati a doverci occupare di violenti beoti. Gente con una maglietta da calcio al posto del cervello.
Una maledizione, con cui cominciano a fare i conti anche gli Americani.