22 luglio 2022, ore 13:43
La piccola Diana, di un anno e mezzo, secondo i primi accertamenti dell'autopsia, sarebbe deceduta per gli stenti e la mancanza del necessario accudimento
Verrà interrogata oggi pomeriggio, dal gip di Milano, Fabrizio Filice, nel carcere di San Vittore, Alessia Pifferi, la 37enne accusata di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione. La donna ha lasciato la figlia di quasi un anno e mezzo a casa da sola per 6 giorni. Diana, questo il nome della piccola, è morta, secondo i primi risultati dell'autopsia, "per stenti e mancanza del necessario accudimento". Il pubblico ministero, Francesco De Tommasi, ha chiesto, per la donna, la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere. La Pifferi, durante l'interrogatorio nella notte tra mercoledì e giovedì, non ha mai pianto, nè perso il controllo ed è apparsa lucida nella ricostruzione dei fatti. "Sapevo che poteva andare così", avrebbe detto al pm. Il giudice, dopo l'interrogatorio di oggi, dovrebbe depositare domani il suo provvedimento.
Le bugie della madre
Secondo quanto riportato dal quotidiano "L'Eco di Bergamo", quando era a Leffe, paese lombardo dove vive l'attuale compagno, Alessia Pifferi diceva a tutti di essere una psicologa infantile, cosa non vera, e di saperci fare con i bambini. Sempre a Leffe, in casa, il 29 gennaio del 2021 era nata la piccola Diana, una gravidanza, a sentire Alessia, di cui non si era accorta fino all'ultimo. Lo scorso anno, mentendo ancora una volta, aveva affermato che la madre era morta di Covid. Un'altra bugia : nei giorni in cui aveva lasciato la bimba da sola in casa a Milano, al suo compagno la donna aveva detto che la bambina era al mare con la sorella.
La psicologia della donna
Quello della donna, secondo gli inquirenti, è stato un comportamento non dettato da una situazione di degrado o di tossicodipendenza, ma pare da una volontà, emersa in modo intermittente anche nell'interrogatorio, di far finta di non aver mai dato alla luce quella bambina, che sarebbe stata il frutto di una relazione clandestina. Forse indesiderata poichè, come hanno spiegato anche i vicini, "non giocava mai con lei, non la portava a passeggio, la teneva sempre nel passeggino". Secondo le indagini, nel tardo pomeriggio del 14 luglio Alessia avrebbe lavato e cambiato la piccola, lasciandola nel lettino da camping con un biberon con del latte. Dopo di che sarebbe andata a Leffe, per raggiungere il suo attuale compagno, che non è il padre della bimba. Mercoledì mattina il ritorno a casa e la scoperta della figlia morta. Gli investigatori hanno sequestrato nell'abitazione una boccetta mezza vuota di En, un potente tranquillante, che si sospetta possa essere stato dato alla bambina in più occasioni. Non era la prima volta che la donna aveva lasciato da sola la figlia per giorni.
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