Il “cimitero dei bambini” nella villetta di famiglia. Accusata la giovane mamma

Il “cimitero dei bambini” nella villetta di famiglia. Accusata la giovane mamma

Il “cimitero dei bambini” nella villetta di famiglia. Accusata la giovane mamma   Photo Credit: agenzia fotogramma


16 settembre 2024, ore 15:43

La 22enne di Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma, è indagata per omicidio volontario e occultamento di cadavere

Il 9 agosto scorso nel giardinetto di una villetta in un comune di Parma, fu rinvenuto il corpicino di un neonato. Recentemente nello stesso giardino sono stati ritrovati i resti di un secondo neonato.

I FATTI

 È indagata con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere la ragazza di 22 anni madre del neonato trovato morto nel giardino di una villetta di Vignale a Traversetolo (Parma) il 9 agosto scorso. Lo riportano Corriere della Sera e Resto del Carlino. Nelle scorse settimane era stato individuato anche il padre del bimbo, un coetaneo della giovane che sarebbe stato ignaro della gravidanza. Si tratterebbe dell’attuale fidanzato della ragazza e al momento non risulta indagato. Nello stesso giardino - nella villetta vive la famiglia della 22enne - nei giorni scorsi sono stati rinvenuti altri resti che apparterrebbero a un secondo corpicino. Il collegamento tra i due ritrovamenti non è ancora stato chiarito. La ragazza, precisa Qn, risulta essere al momento l'unica indagata. Dal procuratore di Parma Alfonso D'Avino, che coordina le indagini dei carabinieri, c'è massimo riserbo sulla vicenda. La pm incaricata del caso è Francesca Arienti.

LA GIOVANE

La giovane, che secondo le indagini avrebbe fatto tutto da sola, è una studentessa universitaria della facoltà di Giurisprudenza di Parma. Conosciuta e molto attiva nella comunità nella quale vive con i genitori: frequenta l’oratorio lavora come baby sitter presso alcune famiglie del posto. Avrebbe portato avanti la gravidanza tenendo all’oscuro famiglia, amici e compagno. Avrebbe partorito in casa, da sola, senza assistenza professionale sanitaria o amicale e senza la collaborazione di alcuno, come specificato dalla Procura di Parma "nessuno - all'infuori della ragazza - era a conoscenza della gravidanza: né familiari, né padre del bambino, né amiche o amici" dice il lungo comunicato. Il parto "è avvenuto nella casa familiare, al di fuori di contesti ospedalieri o sanitari in generale è soprattutto” è "avvenuto in solitudine, senza la collaborazione né la presenza di nessuno, al di fuori della ragazza". Allo stato dell’arte, non risulta nessuna consulenza medica neanche durante il periodo della gravidanza.

IL SECONDO FILONE

È trapelata quella che sembra essere una indiscrezione e che il procuratore di Parma Alfonso D’Avino, incaricato del caso, ha ritenuto una violazione del segreto di indagine. Si tratta del ritrovamento di altri resti appartenenti a un secondo neonato nello stesso giardino della villetta. Il procuratore D'Avino chiarisce in un comunicato che la diffusione di notizie “rischia di incidere sulle acquisizioni investigative in corso". Il nuovo episodio si inserisce in un quadro di "delicatezza estrema” e si stanno svolgendo accertamenti per chiarire gli esatti contorni della vicenda anche di carattere temporale.


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