Il cinema in una stanza, dalla sala cinematografica alla sala da pranzo, come vivremo il grande schermo nel Terzo Millennio

Il cinema in una stanza, dalla sala cinematografica alla sala da pranzo, come vivremo il grande schermo nel Terzo Millennio

Il cinema in una stanza, dalla sala cinematografica alla sala da pranzo, come vivremo il grande schermo nel Terzo Millennio

Elisa Sciuto

15 novembre 2020, ore 16:01
agg. 28 marzo 2023, ore 18:07

La sala virtuale, film in digitale e via Internet, festival dello spettacolo tra tradizionale e virtuale, ma, intanto, le grandi produzioni continuano a girare nel mondo reale.

La sala virtuale: il cinema del futuro


Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire: morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo non mi frega niente.” Se Mario Monicelli potesse risvegliarsi, probabilmente non ripeterebbe questa frase o almeno non in questo momento, in cui le sale cinematografiche sono di nuovo in sofferenza per l’ennesima chiusura. Nonostante le difficoltà del periodo, però, il cinema non si ferma, reinventando nuovi spazi per sopravvivere. Sono tante, infatti, le iniziative delle case di distribuzione e produzione, di registi e addetti al settore che mobilitano la settima arte, consentendole di essere fruibile attraverso altri supporti. Film con uscita prevista in questi giorni, infatti, vengono proposti in sale virtuali. È il caso di I am Greta di Nathan Grossman, che “trasloca” in Io resto in sala, circuito digitale a cui aderiscono più di cinquanta cinema italiani, consentendo di acquistare il biglietto dal sito del proprio cinema di riferimento, accedendo nella sala virtuale. Sono diverse le piattaforme che consentono di poter godere di nuove pellicole, tra queste Mio cinema che, oltre alla visione in sala, consente di avere film in streaming, masterclass, anteprime esclusive e interviste. Per non parlare di Netflix e Amazon: oltre a produrre film con cast e budget stellari, distribuiscono pure, permettendo all’utente di decidere quando e come goderne comodamente dallo schermo di casa.


I festival nel III millennio


Il miglior modo per presentare i film sono i festival: anche questi non si fermano, spostandosi online. Lo schermo dell’arte, per esempio, kermesse di cinema e arte contemporanea in calendario a Firenze, consente con un solo accredito di partecipare a proiezioni e dibattiti in streaming. E che dire del MedFilm fest, evento che propone la migliore cinematografia dell’area euro-mediterranea e che nella sua ventiseiesima edizione si reinventa con un nuovo linguaggio, cogliendo la sfida al cambiamento e facendone nuova ricchezza: avvalendosi della partnership con MyMovies, presenterà ben settanta tra anteprime italiane e mondiali. Accetta la sfida del momento, poi, Il Torino Film Festival, che giunge a una trentottesima edizione del prossimo aprile già preparatissima al piano B, ovvero la versione digitale, ad aprire il festival la versione restaurata in 4k di In the mood for love, il capolavoro di Wong Kar Wai.

I film non restano a casa


Nell’attesa della riapertura delle sale cinematografiche, e grazie alla tecnologia, pure le produzioni sfidano il momento. Sono appena partite, infatti, le riprese di Bla Bla Baby, nuova commedia di Fausto Brizzi con Alessandro Preziosi, Matilde Gioli e Nicolas Vaporidis, che prevede sette settimane di lavorazione. Nuovo set anche per il regista Davide Ferrario con Tutto qua: tra i protagonisti, Giorgio Tirabassi e Neri Marcorè. Proprio Ferrario ha dichiarato che "Il cinema deve andare avanti con tutte le precauzioni del caso e il rispetto delle regole, ma non può fermarsi.". Si cambia forma, in sostanza, ma non essenza, auspicando il ritorno di sale piene e lunghe code al botteghino.

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