Il coronavirus e il valore dei diritti, il periodo drammatico che stiamo vivendo crea una linea che separa l'utile e il futile

Il coronavirus e il valore dei diritti, il periodo drammatico che stiamo vivendo crea una linea che separa l'utile e il futile

Il coronavirus e il valore dei diritti, il periodo drammatico che stiamo vivendo crea una linea che separa l'utile e il futile


09 maggio 2020, ore 10:52

L'emergenza sanitaria ci aiuta a separare utile e futile e mette in relazione senso di responsabilità e diritti

Dare tutto per scontato fino a quando quel tutto non ha più lo sconto ma costa, e costa carissimo. Se si tratta di caramelle o di scarpe ce ne si fa una ragione. Ci si accorge del cambio di prezzo, si rimane un attimo confusi a pensare se valga la pena acquistare comunque quei prodotti, oppure no. Possiamo pur sempre scegliere di comprare altro o di tornarcene a casa a mani vuote, alla fine non è successo niente: una piccolissima abitudine di minimo valore è stata messa in discussione ma noi siamo comunque liberi di scegliere se sostenere in ogni caso il nuovo costo oppure rinunciare. Quanto è bello avere alternative, poter mischiare le carte senza troppi vincoli. Se però al posto di caramelle e scarpe troviamo i diritti, ci accorgiamo di quanto non funzioni così. Eppure spesso e volentieri pensiamo siano privilegi che mai possano camminare su fili sottilissimi. Ci auto convinciamo che non possano essere messi in discussione perché l’abitudine forse affievolisce la percezione del valore di tutte le cose e fa sì che si diano, appunto, per scontate. Un giorno tuttavia capita che ci svegliamo e il prezzo dei diritti diventa anche per noi incalcolabilmente alto. Con una differenza rispetto ad ogni altra situazione con cui avremmo potuto confrontarci: qui non si può decidere di tornare a casa a mani vuote. 

Il diritto alla salute

Esistono diritti che valgono più di altri. Si tratta solo di metterli sulla bilancia e vedere quale esigenza di tutela pesa di più volta per volta. Quello del bilanciamento è un ragionamento tipico del mondo del diritto perché in alcune circostanze può accadere che “più diritti per alcuni” significhi di riflesso “meno diritti per altri”, mentre altre volte attribuire più tutela ad un certo numero di persone non incide sulla sfera giuridica di nessun altro. Insomma, quando si parla di diritti bisogna sempre tener presente che si sta ragionando sulla vita concreta delle persone. In questi mesi siamo tutti costretti a pesare sulla bilancia un diritto vitale per l’essere umano: quello alla salute. Diritto che capiamo bene collegarsi ad altri, perché tra i vari diritti esistono molteplici punti di contatto, tanto è vero che se ne viene a mancare uno, ne risente con ogni probabilità larga parte del sistema. Nel nostro caso specifico il sistema sanitario nazionale sta dando risposte straordinarie perché in Italia siamo stati capaci di comprendere l’importanza del diritto alla salute sancito dal nostro testo costituzionale all’art 32. Salute che è la base della vita e vita che a sua volta è il centro attorno a cui gravitano i diritti. Non è difficile sapere già oggi quanto sarà fondamentale aumentare i nostri sforzi per rinforzare in maniera ancora più efficace gli strumenti pratici che rendono possibile il realizzarsi di questo diritto. La realtà ci ha messo davanti agli occhi cosa significa non poterci rinunciare, non poter decidere di vivere senza quel diritto che quasi davamo per scontato. E dovremmo anche tenere a mente il fatto che molti stati sono lontani anni luce dalla qualità della nostra organizzazione sanitaria che comunque andrà potenziata ancora. Costerà sacrifici in termini di risorse, questo è ovvio. Ma sulla bilancia la tutela di un diritto in quanto ad importanza peserà sempre più di un sacrificio.

Senso di responsabilità

La responsabilità risiede nel capire quali diritti non sono scontati nel momento in cui ci sembrano certezze lontane dall’essere messe in discussione: è quindi un atteggiamento di sguardo che si indirizza nel lungo periodo in ottica di prevenire qualsiasi rischio. Il senso di responsabilità sta nell’investire risorse sui diritti quando gli stessi non stanno ancora correndo alcun pericolo. Fare il possibile per tutelarsi quando non si immagina nemmeno una situazione di emergenza e non solo durante le tempeste. Perché la verità è che i diritti fondamentali possono raggiungere un costo elevatissimo e noi non possiamo permetterci di arrivare a non pagare il conto. La storia e il presente insegnano che nei periodi drammatici a soffrire siamo noi esseri umani che necessitiamo di un certo tipo di tutela. Per garantirci queste tutele dobbiamo irrobustire le strutture che proteggono i diritti e avere la forza di farlo proprio quando questo sforzo ci sembra eccessivo.


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