03 ottobre 2024, ore 17:30
Sulla costa toscana, a Castiglione della Pescaia, qualche giorno fa, due ornitologi hanno avvistato un gabbiano proveniente da molto lontano e dal nome divertente, anzi sghignazzante!
Avvistamento di un gabbiano sulla costa toscana. E la notizia non sarebbe tanto incisiva se il volatile non fosse ‘sghignazzante’. Sì, questa è la definizione volgare del "Leucophaeus atricilla", il rarissimo esemplare di uccello marino individuato a Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto, nell'area della foce del fiume Bruna. L’animale è stato visto e fotografato il 27 di settembre scorso da Riccardo Sirna, socio e componente del Consiglio direttivo del Gom – Gruppo ornitologico maremmano-, che, insieme a Marco Valentini, ha inserito la segnalazione sulla piattaforma digitale eBird.
UN PENNUTO RARISSIMO
Il Gabbiano sghignazzante è una specie legata alle zone costiere del Centroamerica e dell'America del sud. In Europa la specie appare dopo tempeste autunnali sulla costa dell’Atlantico e nei Caraibi. Non proprio vicinissimo a quella grossetana dove è stato immortalato. L’uccello appartiene alla famiglia dei Laridi, si ciba prevalentemente pesce, che cattura con rapide picchiate in superficie. A volte si nutre di piccoli mammiferi e uccelli, ma anche invertebrati terrestri e acquatici come insetti, calamari e granchi. Gli esperti individuano in alcune caratteristiche le differenze tra il gabbiano comune e quello che sghignazza. Il secondo ha la testa più massiccia e squadrata e il becco più lungo e uncinato. Ha il piumaggio di colore nero, dove quello del comune è grigio chiaro.
SOLO 5 SEGNALAZIONI IN ITALIA
L'osservazione è di notevole interesse, spiega una nota, perché in Italia la specie è molto rara, con sole cinque segnalazioni riconosciute negli anni dalla Commissione ornitologica italiana del Ciso. Nella provincia di Grosseto si tratta del terzo esemplare dopo quelli individuati nel 2004 a Principina a Mare e Bocca d'Ombrone. Gli esperti
LA PIACEVOLE SOPRESA
Anche la sindaca di Castiglione è emozionata per la scoperta del volatile. "In attesa della conferma da parte della Commissione ornitologica italiana - dichiara la sindaca Elena Nappi - sicuramente questa segnalazione della presenza di un esemplare così raro all'interno della nostra foce del fiume Bruna ci sorprende piacevolmente perché scoprire nei propri habitat specie particolari è sempre un arricchimento della biodiversità del territorio2 nha affermato la Nappi. E ha aggiunto che “sicuramente la grande ricchezza di cibo presente nella zona che lambisce la riserva naturale della Diaccia Botrona può essere motivo di attrazione per tale specie che trova un luogo favorevole e accogliente per fermarsi e riposarsi".