Il Giorno del Ricordo: le Foibe, la tragedia degli italiani. Mattarella: "Nessuno deve avere paura della verità"
Il Giorno del Ricordo: le Foibe, la tragedia degli italiani. Mattarella: "Nessuno deve avere paura della verità" Photo Credit: agenziafotogramma.it
10 febbraio 2023, ore 14:19
Il ricordo delle vittime delle Foibe e dell'esodo dall'Istria, dalla Dalmazia e da Fiume di tanti italiani che furono costretti a lasciare le loro case e che furono accolti malissimo dall'Italia di allora.
Il Giorno del Ricordo è una solennità civile nazionale italiana ed è stata Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92. L’intento è quello di "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
La data per il Giorno del Ricordo è stata scelta perché proprio il 10 febbraio 1947 fu siglato il trattato di Pace di Parigi che assegnava l'Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia (in precedenza facenti parte dell'Italia) alla neonata Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Il passaggio favorì i partigiani jugoslavi di Tito, che proprio in quegli anni iniziarono operazioni di repressione nei confronti sia di chi, nella popolazione slava, veniva considerato un oppositore, sia della componente italiana: in particolare dei rappresentanti del regime fascista ma anche italofoni considerati borghesi e non comunisti furono presi di mira, torturati e gettati nelle foibe.
Per foibe si intendono le insenature naturali formate da grandi caverne verticali presenti in Istria e Friuli Venezia Giulia, nella zona del Carso. Il nome "foiba" deriva da un termine dialettale dell'area giuliana, che deriva a sua volta dal latino fovea (fossa, cava).
LE CELEBRAZIONI AL QUIRINALE. MATTARELLA: "NESSUNO DEVE AVERE PAURA DELLA VERITÀ"
Per il Giorno del Ricordo non sono mancate le celebrazioni d’onore al Quirinale. Tra musica, interpretazioni, ricordi e approfondimenti. Così, le istituzioni hanno provato a ripercorrere le fasi cruciali di una tragedia italiana, inaugurando l’importante ricorrenza che verrà omaggiata anche in altre zone d'Italia.
La celebrazione si è aperta con la proiezione di un filmato realizzato da Rai Storia a cui ha fatto seguito l'intervento del presidente di FederEsuli Giorgio de Vergottini. La successiva esecuzione di un brano musicale a cura del coro della banda musicale di Trieste ha anticipato l'intervento di Giovanni Orsina, professore ordinario di Storia Contemporanea all’Università Luiss Guido Carli di Roma. Tutto sotto gli occhi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che successivamente ha preso la parola: “Oggi si ricordano vessazioni e violenze dure, ostinate, che conobbero eccidi e stragi e, successivamente, l'epurazione attraverso l'esodo di massa. Un carico di sofferenza, di dolore e di sangue, per molti anni rimosso dalla memoria collettiva e, in certi casi, persino negato. Come se le brutali vicende che interessarono il confine orientale italiano e le popolazioni che vi risiedevano rappresentassero un'appendice minore e trascurabile degli eventi della fosca epoca dei totalitarismi o addirittura non fossero parte integrante della nostra storia" - ha detto il capo dello Stato - "Nessuno deve avere paura della verità. La verità rende liberi. Le dittature falsano la storia, manipolando la memoria, nel tentativo di imporre la verità di Stato. La nostra Repubblica trova nella verità e nella libertà i suoi fondamenti e non ha avuto timore di scavare anche nella storia italiana per riconoscere omissioni, errori o colpe", ha sottolineato Mattarella.
IL PRESIDENTE DEL SENATO, LA RUSSA: "NON PUÒ E NON DEVE ESSERE DIMENTICATA"
La seconda carica dello stato ha affermato e sottolineato che tragedia delle Foibe "non può e non deve essere dimenticata, come non deve essere dimenticato l'esodo dall'Istria, dalla Dalmazia e da Fiume di tanti italiani che furono costretti a lasciare le loro case e che furono accolti malissimo dall'Italia di allora". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in un video del Senato, in occasione della giornata del Ricordo rivendica la paternità dell'iniziativa: "La svolta c'è stata nel 2004, quando è stata istituita la giornata del Ricordo, io ero capogruppo di An e ebbi l'onore di firmare questa legge insieme a Menia" legge "che oggi comincia a dare i frutti".
LA PREMIER MELONI: "PER TROPPI ANNI VITTIMA DI UNA VERA E PROPRIA CONGIURA DEL SILENZIO"
La premier Giorgia Meloni, si è invece concentrata sulla verità ritrovata, sul ricordo della tragedia che tardava ad arrivare: "La Repubblica ha ricucito questa pagina dolorosa della storia nazionale con la legge n.92 del 30 marzo 2004. La memoria delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata è stata per troppi anni vittima di una vera e propria congiura del silenzio".