Il governo lavora a nuove restrizioni per fermare i contagi di Covid, possibile una super zona rossa in tutta Italia

Il governo lavora a nuove restrizioni per fermare i contagi di Covid, possibile una super zona rossa in tutta Italia

Il governo lavora a nuove restrizioni per fermare i contagi di Covid, possibile una super zona rossa in tutta Italia


Se ne discute oggi nel corso di un vertice con il premier Draghi. le misure restrittive potrebbero durare 3 o 4 settimane e serviranno arginare il diffondersi delle varianti e contemporaneamente vaccinare il maggior numero di persone

Con il diffondersi della varianti del coronavirus, il governo guarda con preoccupazione alla progressione dell’epidemia per le prossime settimane. I timori riguardano anche il deciso aumento dei ricoveri in terapia intensiva per le persone di età compresa tra i 40 e i 60 anni. Nel giorno in cui Campania e Romagna passano in fascia rossa di rischio contagio e Friuli Venezia Giulia e Veneto diventano arancioni, l’esecutivo si prepara a una nuova stretta. Oggi si è svolta una riunione straordinaria tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, quello agli affari regionali, Maria Stella Gelmini, il coordinatore del Cts Agostino Miozzo e il commissario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo. Un incontro preparatorio del vertice con il premier Mario Draghi e la cabina di Regia di maggioranza. Sul tavolo ci sono diverse ipotesi e tra queste anche quella di creare un’unica “super” zona rossa in tutta Italia per bloccare il contagio, ad esclusione delle regioni come la Sardegna dove i numeri sono confortanti. Dovrebbe durare almeno 3 o 4 settimane e servirà per abbattere i contagi e contemporaneamente vaccinare il maggior numero di persone. Si lavora anche alla possibilità di far scattare le misure più restrittive in automatico quando si raggiungano 250 casi di covid ogni 100.000 persone, utilizzando il paramento per la chiusura delle scuole previsto nel Dpcm entrato in vigore lo scorso 6 marzo.


Più vaccini disponibili 

La strategia del governo passa inevitabilmente anche da una decisa accelerazione della campagna di vaccinazione. Ieri il ministro Speranza ha assicurato che entro la fine dell’estate tutti gli italiani avranno la possibilità di immunizzarsi contro il covid, se lo vorranno. Fino a questo momento sono quasi 5,5 milioni le dosi somministrate, poche rispetto agli obiettivi prefissati e anche a causa dei troppi ritardi nelle consegne. Il cambio di passo arriverà nelle prossime settimane ed entro la fine di aprile potrebbero arrivare addirittura 50 milioni di dosi. Ai preparati di Pfizer e Moderna dovrebbero presto aggiungersi altri vaccini. Quello di Johnson & Johnson il prossimo 11 marzo dovrebbe ricevere dall’Agenzia europea del farmaco l'autorizzazione alla distribuzione. Somministrato con un’unica dose, garantirà subito la copertura di anticorpi paragonabile a quella ottenuta con le due iniezioni degli altri vaccini. Intanto, è arrivato il via libera del ministero della salute all'impiego del preparato di Astrazeneca anche per i soggetti sopra i 65 anni d'età. Secondo la circolare pubblicata oggi, non sarà impiegato per le persone "estremamente vulnerabili per particolari patologie


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