Il metalupo: il primo animale estinto tornato a vivere, oppure no? La comunità scientifica solleva dubbi

Il metalupo: il primo animale estinto tornato a vivere, oppure no? La comunità scientifica solleva dubbi
09 aprile 2025, ore 08:00
Di dimensioni più grandi rispetto a un lupo grigio, che abbiamo conosciuto nella serie tv Il Trono di Spade è davvero tornato? Tre gli esemplari, Romulus e Remus, e la femmina Khaleesi
Potrebbe essere il primo animale estinto tornato a vivere, il metalupo diventato celebre grazie alla serie tv Il Trono di Spade. Apparteneva alla specie Aenocyon dirus, comunemente nota come enocione, ed è uscito di scena 10mila anni fa. A riportarlo alla ribalta, annunciato anche dalla copertina di Times, è l'azienda americana Colossal Biosciences, da anni impegnata in un progetto di de-estinzione iniziato con il progetto di riportare in vita il dodo e poi il mammut lanoso.
LE REAZIONI
Ad accoglierli sicuramente molto stupore e non poche polemiche. C'è chi infatti mette in dubbio che si tratti di veri e propri esemplari di metalupo e ritiene invece che i tre animali siano delle chimere. Gli enocioni sono vissuti tra 200mila e 10mila anni fa nelle Americhe e in Asia orientale. Si tratta di un lignaggio che si è separato dagli altri canidi molto presto, circa 5,7 milioni di anni fa, cosa che rende i metalupi parenti stretti dello sciacallo africano. Avevano le dimensioni di un grosso lupo grigio odierno, con un peso che raggiungeva i 68 chilogrammi, ma denti più grandi e taglienti, capaci di cacciare e abbattere i grandi erbivori come bisonti e cavalli.
GLI ESEMPLARI
I maschi Romulus e Remus, e la femmina Khaleesi (anche questo nome si richiama alla stessa fortunata serie tv), più un quarto cucciolo vissuto solo pochi giorni, sono nati fra ottobre 2024 e gennaio 2025 da tre gravidanze separate. I ricercatori hanno estratto il Dna da due resti fossili trovati in Ohio e in Idaho: rispettivamente un dente di 13mila anni fa e osso dell'orecchio di 72mila anni fa. Quindi sono state isolate 20 caratteristiche genetiche, riprodotte modificando 14 geni del comune lupo grigio: sufficienti, dice l'azienda, per dare origine a differenze sostanziali, come il pelo bianco, una corporatura più robusta, testa più larga, denti e mascelle più grandi, zampe più muscolose. Le cellule modificate sono state quindi inserite in ovociti di femmine di cane, che hanno portato avanti le quattro gravidanze. E' questa compresenza del Dna di metalupo e di lupo grigio a sollevare le critiche di alcuni esperti, secondo i quali non sono state esattamente riportati in vita animali estinti. "Sono piuttosto una sorta di chimera", osserva l'esperto di Biologia dello sviluppo Carlo Alberto Redi, presidente del Comitato etica Fondazione Umberto Veronesi e membro dell'Accademia dei Lincei. "E' senza dubbio un altissimo esercizio di ingegneria genetica ma - osserva - si tratta di un animale nuovo. Ha le caratteristiche dell'animale estinto, ma non lo è". Sarebbe diverso, prosegue, se dai resti fossili i ricercatori avessero potuto estrarre l'intero genoma del metalupo, trasferito in un ovocita e fatto sviluppare fino a ottenere una gravidanza. Anche così, rileva Redi, è stato comunque "un altissimo esercizio di ingegneria genetica, che in futuro potrà essere utile, per esempio ingegnerizzare cellule finalizzate a terapie".
I TENTATIVI PRECEDENTI
Quanto sia difficile la strada della de-estinzione lo dimostrano anche gli sforzi fatti finora dalla Colossal Biosciences per riportare in vita prima la tigre della Tasmania e poi il dodo, il grande uccello incapace di volare che popolava l'isola Mauritius e scomparso nel 1600 con l'arrivo dei colonizzatori europei, e ancora il mammut. Quest'ultimo progetto ha portato finora a riprogrammare cellule della pelle di elefante fino a ottenere cellule staminali utili a studiare le modificazioni genetiche necessarie a riportare in vita i caratteri del mammut, e poi a ottenere i primi topi lanosi, geneticamente modificati per avere una folta pelliccia dorata simile a quella degli antichi colossi estinti.