Il ministro israeliano Barkat punta il dito contro il Qatar, finanzia il terrorismo
Il ministro israeliano Barkat punta il dito contro il Qatar, finanzia il terrorismo
11 maggio 2024, ore 23:30
agg. 15 maggio 2024, ore 14:58
La guerra a Gaza continuerà, ha detto l'esponente di spicco del governo, fino a quando non saranno distrutte tutte le infrastrutture di Hamas nella Striscia di Gaza
Il ministro dell’Economia e dell’Industria Nir Barkat, in visita in Italia questa settimana, ha incontrato a Roma politici e imprenditori nell’ottica di nuove collaborazioni. L’esponente di spicco del governo israeliano ha concesso un’intervista esclusiva alla nostra emittente. E’ stata l’occasione per affrontare il tema della guerra contro Hamas in Medio Oriente, alla luce delle proteste pro Gaza in atto negli Stati Uniti e del crescente antisemitismo che sta interessando anche l’Europa. Nir Barkat ha puntato dito contro il Qatar, accusato di finanziare i terroristi e di investire imponenti somme per condizionare l’opinione pubblica. Tempo pressoché scaduto per i negoziati. Unica opzione sul tavolo la liberazione di tutti gli ostaggi. L’offensiva a Gaza è imminente, l’evacuazione dei civili palestinesi necessaria per salvare vite innocenti. Il ministro è stato chiaro rispetto alla volontà di distruggere Hamas, l’obiettivo è finire il lavoro nella Striscia. Nir Barkat ha anche messo in guardia l’Italia rispetto alla minaccia rappresentata dal terrorismo di matrice islamica e, indirettamente, dai Paesi che lo sostengono. Secondo Nir Barkat, in conclusione, tutto l’Occidente è a rischio. Segue l’intervista integrale.
Perché ministro Nir Barkat è venuto questa settimana in Italia?
“Sono venuto per uno scambio di idee. Ho incontrato i ministri dell’Economia e delle Finanze e molti leader del mondo degli affari, per condividere con loro la mia visione per espandere le nostre rispettive economie e parlare delle sfide critiche che tutti abbiamo di fronte con la guerra. Sono stati incontri fruttuosi, sono contento di essere venuto qui”.
I rapporti tra Italia e Israele sono sempre stati solidi ora, dunque, c’è spazio per nuove cooperazioni?
“Italia e Israele sono veramente due Paesi amici. Gli israeliani amano l’Italia e la relazione tra i due governi è buona. Adesso ci stiamo focalizzando su come incrementare gli affari. Noi siamo molto bravi nella nella tecnologia, nell’innovazione nei settori agricoltura, acqua, salute digitale e intelligenza artificiale. Siamo focalizzati su come integrare le tecnologie nei vari settori per cooperare con la solida industria italiana. Italia e Israele sono dalla stessa parte, condividono gli stessi valori ”.
Parliamo della situazione in Italia rispetto a ciò che sta avvenendo nella Striscia. Ci sono state manifestazioni pro Gaza a Roma, a Milano e in altre città. C’è il rischio di un aumento dell’antisemitismo?
“Guardiamo il quadro da un punto di vista più grande. Israele non è stato attaccato solo da Hamas ma dall’ Islam jihadista radicale che è guidato dall’Iran e dal Qatar insieme con il gruppo dei Fratelli Musulmani che finanzia il terrorismo nel mondo. Il Qatar riempie assegni per i talebani, per l'Isis, per Hamas e per tutte le cellule terroristiche che ci sono in giro. L’obbiettivo è uno solo, un’altra Jihad, per convertire il mondo affinché diventi musulmano. Loro sono contro gli ebrei, i cristiani e tutti coloro che non sono musulmani. Quello che abbiamo visto il 7 ottobre è che Hamas è entrato in Israele commettendo atrocità che non vedevamo dal tempo del nazismo. Hanno decapitato bambini e soldati, giocavano a calcio con le loro teste, hanno messo neonati nel forno, hanno stuprato donne e le hanno bruciate vive. 1200 israeliani sono stati uccisi brutalmente, oltre 200 sono stati rapiti mentre erano ancora in pigiama senza consentire alla Croce Rossa di visionare le loro condizioni e ora sono dentro a delle celle sottoterra. Pensate, solo per un momento, se una cosa del genere fosse accaduta a vostra sorella, pensate a una donna violentata tutti i giorni. Questi sono i mostri con cui noi abbiamo a che fare. Questo è quello che ha fatto Hamas e il regime attraverso la sua relazione con Iran e Qatar. Questo è ciò contro cui noi stiamo combattendo. E voglio dire anche un’altra cosa, loro chiamano Israele the 'Little Satan' e gli Stati Uniti the 'Big Satan', Italia ed Europa e tutti gli stati occidentali moderni sono sulla stessa linea, nel mezzo. Il loro obiettivo è di cancellare Israele e tutti gli stati che non sono musulmani. La lotta che stiamo combattendo non è solo per il nostro futuro ma anche per il futuro di tutto l’Occidente".
Negli Stati Uniti le manifestazioni pro Gaza hanno coinvolto molte università. Cosa c’è dietro questa massiccia protesta?
“C’è il Qatar, il più grande finanziatore del terrorismo al mondo. Hanno investito miliardi di miliardi per comprare l’opinione pubblica. Sono lupi vestiti da pecora. Hanno investito grandi capitali in ogni campus per comprare facoltà e per promuovere la loro agenda. Vedi, per esempio, Al Jazeera e altri media che sono stai comprati. Il Qatar ha acquistato squadre di football, di calcio e di altri club in giro per il mondo facendo credere di essere dalla parte dei buoni, invece, sono lupi. Sfortunatamente hanno fatto un buon lavoro per influenzare l’opinione pubblica mistificando la realtà ma adesso non più. Si sono svelati dopo il 7 ottobre. Quando ho avuto la possibilità di parlare con la gente nei vari campus ho potuto vedere l’ingenuità della loro disinformazione. Non conoscono la storia. Bisogna svegliarsi e capire che il Qatar rappresenta il male come l’Iran e che i loro soldi sono sporchi di sangue. Dobbiamo svegliarci e capire che l’ allenza malvagia dei Fratelli Musulmani con Iran e Qatar e con tutti i terroristi in ogni parte del mondo vede noi israliani e voi come se fossimo tutti la stessa cosa. Noi possiamo essere i primi della lista ma voi in Europa sarete i prossimi. Dovete capite che la minaccia non è solo per Israele, sono minacciate tutte le moderne democrazie occidentali. Bisogna svegliarsi, meglio tardi che mai. Dobbiamo allineare i nostri interessi. Ho menzionato l’alleanza del male ora voglio citare l’alleanza del bene, perché c’è anche speranza per il futuro. Israele ha dimostrato che quando un vicino arriva cercando la pace noi sappiamo come trovare la soluzione. Siamo in pace con l’Egitto da 40 anni, prima era un nostro grande nemico, con la Giordania abbiamo 25 anni di pace, saimo amici degli Emirati e degli altri paesi della regione che abbiamo avuto un reale cambiamento. Negli Emirati ci sono persone portatrici di pace, questo vale anche per i sauditi che hanno modificato il loro sistema di educazione per non creare odio verso gli ebrei. Questa è realtà. C’è una allenza per la pace di cui fanno parte con Israele gli emirati, l’Arabia Saudita e gli stati arabi moderati che, a loro volta, hanno paura dell’Iran. L’Arabia Saudita è stata in passato attaccata dall’Iran. Loro vogliono collaborare con l’Occidente per avere un futuro migliore. Dobbiamo rafforzare questa allenza contro l’Islam jihadista radicale che minaccia il mondo. Emirati e Arabia Saudita sono paesi amici, lavoriamo per la pace. Il nemico è rappresentato da Iran e Qatar, un nemico che minaccia loro e Israele allo stesso tempo. La speranza è, dunque, che l’allenza per la pace possa combattere l’allenza del male. Non solo Israele merita vicini amichevoli come Dubai e come la Mecca, anche i palestinesi”.
Nessun accordo per un cessate il fuoco è stato raggiunto finora ai colloqui del Cairo. Perché non ci sono spiragli con Hamas?
"Hamas non ha futuro se non rilascia gli ostaggi, questo è il messaggio che tutto il mondo dovrebbe supportare . Questo è il messaggio che bisognerebbe mettere nella testa di Hamas e dell’alleanza malvagia per la Jihad. La ragione per cui Israele è entrato a Gaza, oltre alla liberazione degli ostaggi, è per distruggere le infrastrutture del terrorismo. Otto anni fa quando Israele ha lasciato Gaza, la gente era speranzosa, si poteva sviluppare la Singapore del Medio Oriente a Gaza, non c’erano ebrei, non c’erano israeliani. Invece di creare realtà come Singapore o Dubai, hanno investito migliaia di miliardi per costruire infrastrutture terroristiche che sono state create all’interno delle strutture civili. Noi abbiamo fede, noi crediamo nella pace, nelle persone, nella vita. Loro hanno messo le loro basi nelle scuole, negli ospedali, nelle case private perché sapevano che sarebbe stato difficile per noi distruggerle senza colpire persone innocenti. Questo è il sistema su cui hanno investito. Dopo il 7 ottobre, il motivo per cui siamo entrati a Gaza non è solo per le atrocità commesse quel giorno ma anche per impedire ad Hamas di usare queste infrastrutture ancora e ancora per fare la stessa cosa. Non abbiamo avuto scelta. Dobbiamo essere sicuri che Hamas non sopravviverà. Hamas sta tenendo i palestinesi in ostaggio per la guerra. Se vogliamo la pace con i palestinesi , e sicuramente la vogliamo, dobbiamo cambiare la loro attitudine, il modo con cui educano i loro figli perché adesso insegnano loro a uccidere gli ebrei. Vengono dati milioni di dollari ai terroristi per uccidere gli israeliani. Il badget dell’Autorità palestinese al 100% viene dedicato a questo. E’ inaccettabile. Se cambieranno il loro modo di educare i figli, decidendo di procedere verso la pace, troveranno un amico, Israele. Avvieremo un processo. Ma devono cambiare, smettere di cercare la guerra e la Jihad. Una volta che lo avranno fatto, la pace arriverà nel Medio Oriente".
Adesso non c’è spazio per un cessate il fuoco. E’ in atto il piano di evacuazione a Rafah, l’offensiva è imminente?
“Si anche se abbiamo preso tempo. Primo perché vogliamo che tornino a casa tutti i nostri ostaggi, un pensiero che ci toglie il sonno di notte, secondo perché non vogliamo davvero ferire civili innocenti. L’esercito è molto sensibile su questo punto. C’è la frase 'bussa sul tetto' che i militari usano. L’esercito israeliano quando vuole prendere un palazzo che ha infrastrutture terroristiche all’interno lancia una piccola bomba sul tetto, questo è il segnale. Così tutti si rendono conto che devono evacuare l’edificio, noi diamo il tempo di scappare prima di distruggere la costruzione. Inoltre abbiamo fatto 20 milioni di telefonate per dire alla popolazione di Gaza di spostarsi dalla propria zona per non restare coinvolta. Questo è il nostro dna. Abbiamo accettato la richiesta arrivata da tutto il mondo di portare aiuti nella Striscia. Non c’è un esempio in tutto in mondo di una guerra in cui il nemico è stato nutrito e supportato in questo modo. Noi lo facciamo veramente perché teniamo in considerazione le vite innocenti. Comunque, la nostra missione è quella di portare indietro gli ostaggi. Inoltre vogliano essere sicuri che la Anp in futuro sia un’entità che porti a pace e non persegua la Jihad. Questo è molto importante, perché dopo le atrocità del 7 ottobre non consentiremo una leadership jiadista. C’è una cosa che voglio dire agli amici italiani. E meglio che siate pronti perché l’Islam jiadista radicale sta crescendo in Europa. E quello che siamo passando noi voi lo dovrete affrontare per alcuni decenni. Fatevi trovare pronti, approfittate della nostra esperienza. La minaccia sta arrivando in modo massiccio. Solo se noi, stati democratici occidentali, perseguiremo la pace contro l’Islam radicale che ci vuole nelle tombe, solo allora saremo in grado di fermare il terrorismo".
Cosa potrebbe accadere qui in Europa?
"Gli ebrei fanno parte dell’Italia, sono intergrati. Gli israeliani fanno parte della società occidentale ma sfortunatamente alcuni dei jiadisti islamici che sono venuti in Europa non vogliono questa integrazione, non vogliono che diventino britannici, francesi o italiani. Loro vogliono cambiare il mondo, vogliono cambiare la Gran Bretagna, l’Europa, l’Italia, per farla diventare un’altra cosa, questo fa parte della strategia jiadista. Il Paese da dove vengo crede nella collaborazione con tutto il mondo, siamo allineati con il resto della società occidentale democratica. Noi siamo l’unico stato democratico in Medio Oriente. Noi stiamo combattendo contro i terroristi che non credono nei diritti umani. Il loro obiettivo quello di ucciderci e voi siete nella lista dopo di noi. Noi sappiamo che dobbiamo vincere questa guerra perché se non lo facciamo la Jihad sarà alimentata in tutto il mondo per arrivare a un livello superiore. Dobbiamo fermarla adesso".
Lo scenario più plausibile è che questa guerra continuerà almeno per un anno dentro e fuori Gaza?
"Sicuro, il motivo è che noi dobbiamo distruggere tutte le infrastrutture del terrorismo e non ci fermeremo fino a quando non lo avremo fatto. Non consentiremo loro di usare queste infrastrutture ancora. Per portare sicurezza ai nostri civili in Israele siamo dovuti entrare con le armi per smantellare le infrastrutture di Hamas e non ci fermeremo fino a quando non avremo finito il lavoro. Ci metteremo del tempo perché vogliamo liberare gli ostaggi e non uccidere gente innocente ma l’esercito è impegnato per raggiungere questo obiettivo".
Come pensate di risolvere le tensioni con gli Stati Uniti in vista di una massiccia offensiva di terra a Gaza? Dietro alle scelte di Biden, di fermare la consegna di armi potrebbe esserci la corsa alla Casa Bianca?
"Noi negoziamo con i nostri amici in America. Noi capiamo la loro sensibilità e penso che anche loro capiscano il nostro impegno volto a distruggere le infrastrutture di Hamas. Noi capiamo la loro sensibilità e collaboriamo con loro ma dobbiamo finire il lavoro. Ci sono molte ragioni per le quali stanno tenendo questa posizione. Noi capiamo, siamo parte del mondo occidentale. Siamo amici dell’America, dell’Europa e ci aspettiamo supporto e ci aspettiamo di essere considerati in base alla differente prospettiva che abbiamo da qui. Generalmente siamo dalla stessa parte, ci possono essere differenze di opinione e va bene. Noi sappiamo come maneggiare queste differenze. Sono questioni tecniche non strategiche".
La sconfitta finale di Hamas potrebbe causare una massiccia reazione da parte dell’Iran?
"Israele è stato attaccato dall’Iran con missili e droni, un grande attacco diretto. Noi abbiamo usato il miglior sistema di difesa al mondo e il 99% dei missili sono stati distrutti. Poi, noi siamo penetrati nel sistema di difesa iraniano. Io penso che il mondo comprenda che l’Iran è la testa del serpente insieme con il Qatar, l’Iran dal punto di vista miltare e il Qatar dal lato finanziario. Insieme vogliono cambiare il mondo per farlo diventare jihadista. Dobbiamo collaborare per fermarli. L’Occidente vuole essere sicuro che non ci sia una escalation nella regione, non abbiamo interesse in questo ma non tutto dipende da noi. Se l’iran continua la sua guerra con Israele e il Quatar continua a estendere i suo investimenti nel terrorismo, un escalation potrebbe sicuramente esserci. Alla fine noi vinceremo. E vi dico perchè vinceremo. Perché non abbiamo scelta”.
Chiudiamo con un messaggio per fare comprendere i rischi legati al terrorismo in Europa.
"Guardate cosa hanno fatto. Le atrocità del 7 ottobre non vanno dimenticate. Questo è il terrorismo jihadista. Insegnano ai loro fogli a suicidarsi per uccidere. Quello che vedete accadere in Israele oggi, se non lo fermiamo, accadrà anche in Europa nei prossimi decenni. Fermiamo il male adesso”.