Il Paris Saint Germain per la prima volta è in finale di Champions League, eliminato il Lipsia con un netto 3-0

Il Paris Saint Germain per la prima volta è in finale di Champions League, eliminato il Lipsia con un netto 3-0

Il Paris Saint Germain per la prima volta è in finale di Champions League, eliminato il Lipsia con un netto 3-0


Partita senza storia a Lisbona, netta superiorità del PSG a segno con Marquinhos, Di Maria e Bernat; ora si attende la seconda semifinale Bayern Monaco-Lione

Paris St.Germain in finale

E’ stata una partita senza storia, il Paris Saint Germain è la prima finalista della Champions grazie a un 3-0 netto e inequivocabile sul Lipsia. Tuchel ha raggiunto l’obiettivo senza Mauro Icardi, lasciato in panchina per scelta tecnica; ed è stata una scelta giusta, perché gli attaccanti schierati ( Di Maria, Neymar e Mbappè) sono stati tra i migliori in campo. Finisce in modo traumatico l’avventura della giovane squadra tedesca, che comunque merita applausi per l’ottima stagione. Già nel primo tempo è stato netto il dominio dei francesi: dopo cinque minuti Neymar, con il tocco di punta per anticipare il portiere Gulacsi, ha colpito il palo esterno; un minuto più tardi un tocco di braccio del brasiliano ha cancellato il gol di Mbappè. Ma il vantaggio del PSG è stato soltanto rimandato: al tredicesimo perfetta punizione di Di Maria da sinistra, imperioso stacco di testa di Marquinhos e palla in rete. Francesi vicino al raddoppio al diciassettesimo, Gulacsi decisivo su Mbappè. Al venticinquesimo la prima occasione per il Lipsia: bello spunto di Laimer a destra, assist per Poulsen, la cui girata è terminata fuori di poco. Dieci minuti più tardi Neymar ha centrato un altro palo esterno, questa volta su punizione. Prima dell’intervallo è arrivato il raddoppio del Paris: azione nata da un errore in disimpegno di Gulacsi, Di Maria ha trasformato in oro l’assist di Neymar. Che poco dopo ha mandato fuori di pochissimo una girata da sei metri. A inizio ripresa i tedeschi hanno provato a rientrare in partita, ma i loro attacchi sono risultati sterili. All’undicesimo del secondo tempo Bernat, con un colpo di testa da distanza ravvicinata, ha segnato il terzo gol del PSG e ha fatto partire con abbondante anticipo i titoli di coda. Mbappè ha sfiorato il gol in altre tre occasioni. Negli ultimi dieci minuti è entrato Marco Verratti, che ha recuperato dall’infortunio al polpaccio e si candida per essere in campo nella finale di domenica.

Bayern Monaco- Olimpique Lione

La grande favorita della seconda semifinale è il Bayern Monaco. Gli goleade rifilate di recente al Chelsea e soprattutto al Barcellona hanno fatto schizzare al rialzo le azioni dei bavaresi: sono un connubio di grinta e talento, sanno abbinare qualità e talento. Il polacco Robert Levandovski è il capocannoniere di questa edizione della Champions, ma gli attacchi del Bayern non dipendono soltanto da lui. Il Lione è arrivato più avanti di quanto si potesse prevedere, ma a questo punto vuole godersi il sogno fino alla fine. La squadra del pragmatico Rudi Garcia – da sfavorito – ha già fatto fuori Juventus e Manchester City. A Lione e dintorni pare ci sia un proverbio che recita: non c’è due senza tre…

Inter, operazione finale

In casa nerazzurra è partita la missione Europa League. Si lavora per preparare la finale di venerdì a Colonia contro il Siviglia. Gara difficile, perché gli andalusi sono abituati a trionfare in questa competizione: cinque vittorie negli ultimi quindici anni. Ma l’Inter è cresciuta, è diventata una squadra; anzi una squadra alla Antonio Conte. C’è il marchio dell’allenatore su questo gruppo che ha nel lavoro, nella compattezza, nella grinta i suoi valori fondanti. Ovviamente è aumentata anche la qualità. C’è una coppia di attaccanti che insieme in questa stagione hanno segnato 54 gol: Lukaku è una garanzia, Lautaro Martinez sembra essersi ritrovato. In questo crescendo finale è poi migliorata la tenuta difensiva ( una sola rete subìta nelle ultime sei gare), significativa la rinascita di Godin, passato da riserva un po’ arrugginita e titolare imprescindibile. A centrocampo una menzione la merita Nicolò Barella, che contrasta, recupera palloni, difende, attacca, segna. Dopo dieci anni l’Inter è pronta a giocare un’altra finale, l’ultimo ostacolo è il più alto: il Siviglia è di livello superiore rispetto a Shakhtar, Bayer Leverkusen e Getafe. Ma le squadre che somigliano ad Antonio Conte non si arrendono senza lottare.




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