29 aprile 2022, ore 14:00
Secondo le stime dell'Istituto nazionale di statistica, il prodotto interno lordo del nostro Paese diminuisce dello 0,2% rispetto al trimestre precedente
Non solo l'economia italiana ma anche quella europea e mondiale scontano anni difficili da cui riprendersi. Senza nemmeno citare la grande crisi del 2008, il mondo ha prima conosciuto la pandemia da Coronavirus alla fine del 2019 e, più di recente, il conflitto in Ucraina. Un clima quindi di incertezza generale che non aiuta in modo particolare quei Paesi le cui economie non erano già particolarmente solide e il cui indebitamento era elevato. Oggi l'Istat rende note le stime sul prodotto interno lordo italiano: rispetto all'ultimo trimestre del 2021 il nostro Paese rallenta dello 0,2%, ma su base annua si parla ancora di "crescita sostenuta".
-0,2% nei primi tre mesi del 2022
Nel primo trimestre del 2022 il prodotto interno lordo italiano, espresso in valori concatenati e avendo come riferimento l'anno 2015, è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, l'ultimo del 2021, chiuso in positivo a +0,7%. Le stime preliminari sono corrette anche per gli effetti del calendario e della stagione; il primo trimestre del 2022, infatti, ha avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al trimestre precedente e una in più rispetto al primo trimestre del 2021. Meglio del previsto però: seppure il dato sul Pil italiano segni un rallentamento, la stima è migliore di quella che il governo aveva fatto nel documento di economia e finanza. L'esecutivo aveva infatti preventivato un -0,5% rispetto agli ultimi tre mesi del 2021. Il calo congiunturale è il risultato di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, di una riduzione di quello dei servizi e di una stazionarietà di quello del settore industriale.
Rallenta l'inflazione
Dopo nove mesi di accelerazione, ancora dai dati dell'Istat si segnala un rallentamento dell'inflazione nel mese di aprile. Secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività conosce un aumento dello 0,2% su base mensile e del 6,2% su base annua. La tendenza al rallentamento dell'inflazione - sottolinea l'istituto di statistica - si deve prevalentemente ai prezzi dei beni energetici, imputabile sia ai prezzi degli energetici regolamentati sia a quelli degli energetici non regolamentati.