Il Presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, a RTL 102.5: "Docenti no vax a scuola? Attenzione e cura a chi non ha rispettato le norme"

Il Presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, a RTL 102.5: "Docenti no vax a scuola? Attenzione e cura a chi non ha rispettato le norme"

Il Presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, a RTL 102.5: "Docenti no vax a scuola? Attenzione e cura a chi non ha rispettato le norme"


28 marzo 2022, ore 10:18 , agg. alle 10:38

Il Presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, è stato ospite durante “Non Stop News” condotto da Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro

Il Presidente dell’associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, è stato ospite durante “Non Stop News” e ha parlato del ritorno a scuola degli insegnanti no vax, dei concorsi dei professori e dell’esame di maturità.

INSEGNANTI NO VAX A SCUOLA SENZA INSEGNARE

La questione pone molti problemi e noi l’abbiamo segnalata al Ministero e all’opinione pubblica. È evidente che questo provvedimento punta al loro recupero anche dal punto di vista della retribuzione, in quanto sono rimasti per qualche tempo senza stipendio”, ha detto Giannelli. “Nel momento in cui si prescrive con una certa rigidità che non possono stare a contatto con gli studenti e svolgere attività didattiche, non è chiaro cosa possano fare tra l’altro senza essere demansionati. È evidente che un docente non possa lavare per terra o lavare i vetri in una scuola, chiedere che faccia qualcosa non a contatto con gli studenti è davvero molto difficile. Siamo in attesa di ricevere indicazioni da parte del Ministero, so già che ci stanno lavorando. Spero che tra oggi e domani ci siano indicazioni chiare su ciò che c’è da fare e sul modo in cui si deve gestire questo personale”.

SE UN PRESIDE DICESSE AGLI INSEGNANTI NO VAX DI NON TORNARE A SCUOLA

E se un dirigente scolastico dicesse agli insegnanti no vax di non tornare a scuola, visto che non avrebbero nulla da fare, sarebbe sbagliato? “Non è ciò che prevede questo decreto-legge. Prevede il rientro dei docenti”, ha risposto Antonello Giannelli. “Il paradosso di questa situazione è che l’obbligo è sul dirigente scolastico che è tenuto ad individuare attività di questo tipo, quindi gli si chiede di fare qualcosa al limite dell’impossibile, quasi come se fosse responsabilità sua”.

QUANTI SAREBBERO GLI INSEGNANTI NO VAX IN QUESTA SITUAZIONE

“I dati li ha il Ministero e spero che li comunichi entro breve. Parliamo di qualche migliaio di docenti, io per primo non ho chiaro se siamo sotto o sopra i diecimila. Nel numero totale dei docenti, che sono circa ottocentomila, è una percentuale molto bassa come si sapeva”, ha detto Giannelli. “La stragrande maggioranza dei docenti si è vaccinata, per cui abbiamo un provvedimento che dedica attenzione e cura a chi non ha rispettato le norme, e non a chi le ha rispettate”.

BOCCIATI OTTO PROFESSORI SU DIECI DURANTE I CONCORSI: LAMENTELE PER LE RISPOSTE MULTIPLE

È da tempo che propongo una modalità d’assunzione completamente diversa, perché non ritengo che in questo modo si possano selezionare docenti validi. Al primo punto dovrebbe esserci una valutazione della motivazione di queste persone nello svolgere questo lavoro, poi bisogna valutare quanto sono in grado di motivare i bambini, gli alunni, a studiare la loro materia”, ha risposto Giannelli. “Questo potrebbero farlo le scuole, non questa sorta di concorsi che sono sempre di più qualcosa che viene gestito a livello centrale ma che non riesce a far fronte né ai numeri dei docenti che servono né alla qualità dell’insegnamento che serve. Non ritengo, quindi, questa forma di valutazione valida per assumere dei docenti degni di questo nome”.

ESAME DI MATURITÀ: UNA PROVA CHE ANDREBBE RIVISTA?

L’esame di maturità è una prova in cui non si opera alcuna selezione ed è un qualcosa che serve più agli studenti come rito di passaggio all’età adulta che non a operare un’effettiva valutazione della loro preparazione”, ha detto Giannelli. “Da questo punto di vista si dovrebbe pensare addirittura di abolirla, però poiché è importante per gli studenti, penso che si possa mantenere ma attribuendogli il valore giusto: ovvero facendo essere l’esame una prova in cui si chiede ai ragazzi di svolgere una prestazione dove il giudizio deriva dal curriculum scolastico degli ultimi tre anni, non è nulla di più. Bisogna prendere atto della realtà e non essere ipocriti ad attribuirgli un significato che non ha più. Se uno studente non ha la preparazione necessaria non ha senso farlo arrivare all’esame a diciannove anni e poi lì scoprire che non ha delle competenze che la scuola avrebbe dovuto dargli. È ciò che accade, è per questo che le percentuali di bocciatura sono così basse”.



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