12 luglio 2022, ore 09:54
Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato ospite questa mattina di RTL 102.5 in “Non Stop News” con Giusi Legrenzi, Luigi Santarelli e Massimo Lo Nigro
L’INCONTRO TRA DRAGHI E MATTARELLA
Toti si è fatto un’idea su cosa potrebbero essersi detti Draghi e Mattarella? “Io non credo che ci voglia molta fantasia. Il Presidente del Consiglio, come opportuno, sarà andato a riferire al Presidente della Repubblica la situazione parlamentare che si è andata a creare con le turbolenze della sua maggioranza che abbiamo tutti osservato in questi giorni. Dopodiché bisognerà vedere come evolve la situazione nelle prossime ore", ha detto Toti. "Un governo che ha di fronte delle sfide importanti come la crisi energetica, l’inflazione, la guerra in Ucraina alle porte dell’Europa non credo sia opportuno viva questi momenti per la necessità di qualche partito che ha incassato molti voti in meno alle ultime elezioni amministrative e che oggi vuole segnare in qualche modo una sua individualità e farsi notare. Mi sembra una cosa poco seria per la politica italiana tutta”.
IL CANTIERE PER IL CENTRO
C’è stato uno scambio di battute acceso tra Toti e Berlusconi. “Intanto diciamo cosa è il ‘centro’, ammesso che di centro si tratti. È l’antidoto a partiti che pur di sopravvivere alla prossima legislatura stanno cercando di farsi notare, di scassare questo momento di unità nazionale che pure alcuni frutti li ha dati. È il luogo politico dove recuperare la serietà di fare politica. Con Silvio Berlusconi non litigo da molto tempo, ha le sue idee rispettabilissime e gli voglio bene, ma nessuno può dire che l’abito blu è solo suo e nessun altro può indossarne uno uscendo la mattina", ha spiegato Toti. "Mi pare che Forza Italia oggi rappresenti un pezzo di storia importante di questo Paese, certamente rappresenta un partito presente numericamente in modo significativo in Parlamento, ma nelle ultime elezioni non è stato in grado di raccogliere tutto il consenso degli elettori che raccoglieva una volta. Evidentemente c’è bisogno anche di altro”.
“Italia al centro” avrà vita più lunga rispetto ai precedenti partiti? “Non sono affezionato alle sigle e ai nomi, dopodiché mi auguro di si, che possa avere una sua vita, arrivare alle prossime elezioni politiche, allearsi, costruire un pezzo di storia politica di questo Paese. Il mio contribuito non è legato al nome ma alla necessità di dare agli elettori che non sono andati a votare e che non hanno trovato offerte politiche che li convincessero, qualche cosa da votare alle prossime elezioni. Soprattutto dare un equilibrio a questo Paese che non finirà la sua vita quando Mattarella convocherà le elezioni, quindi ci sarà bisogno necessariamente di nuove alleanze parlamentari, di dare risposte agli italiani e non vorrei rivivere una legislatura come quella che abbiamo appena visto, dove tutti i partiti si sono alleati con tutti i loro avversari con frutti, tra l’altro, molto modesti dal punto di vista politico", ha detto Toti. "Io chiederei a tutti i partiti di cominciare dicendo la verità agli elettori. Chi oggi continua a dire che questo sistema politico è delle coalizioni sta dicendo qualcosa che magari torna comodo dire ma che non è coerente con la realtà che osserviamo. La legge elettorale che abbiamo non ha consentito a nessuno dei partiti che si è presentato alle elezioni di governare con nessuno della propria coalizione. Abbiamo visto prima Lega e M5S acerrimi nemici andare d’accordo e fare un governo, così come il PD e il M5S, poi Mattarella ha dovuto commissariare il Parlamento con il governo Draghi: di fronte a questo i partiti politici che continuano a ballare come l’orchestrina sul Titanic se non ci fosse la drammaticità del momento farebbero sorridere. Mentre Draghi porta in fondo questa legislatura sistemare questo sistema politico e fare in modo che gli elettori abbiamo una scelta? Noi ci siamo e stiamo proponendo un’agenda e dei progetti”.
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