Il presidente Zelensky al Bundestag, "buttate giù il muro tra Europa e Ucraina", Il dramma delle città e dei civili
17 marzo 2022, ore 10:35 , agg. alle 12:23
In collegamento video, Il leader ucraino ancora una volta ha chiesto l'intervento dell'Europa a sostegno del suo Paese. Intanto, hanno suscitato orrore in tutto il mondo le immagini del teatro di Mariupol, distrutto dalle bombe. Il rifugio antiaereo ha resistito e le persone all'interno sono sopravvissute. In città si stimano 20.000 morti tra i civili dall'inizio dell'offensiva
Dopo il Congresso americano , è il Bundestag tedesco il palcoscenico dal quale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a chiedere l’impegno dell’Occidente a sostegno del suo Paese. Il suo intervento, intorno alle 9 di questa mattina, è stato preceduto da una lunga ovazione e dall’introduzione della vice presidente Katrin Goering-Eckardt: “Il mondo è con l'Ucraina, e la Germania e' al vostro fianco – ha dichiarato - "Putin con la sua guerra ha attaccato anche il nostro ordinamento della pace, presidente Zelensky, noi vi vediamo. Il vostro Paese ha scelto la democrazia. E di questo ha paura Putin”.
"Un muro tra Europa e Ucraina"
Come successo ieri a Washington, in cui aveva fatto il paragone tra la situazione ucraina e gli Stati Uniti dopo l’11 settembre, Zelensky ha usato immagini e temi in grado colpire i parlamentari tedeschi, dimostrando ancora di essere una straordinario comunicatore. “Ogni bomba che cade si alza un muro più alto tra l’Europa e l’Ucraina – ha dichiarato - Questo muro è più forte per ogni decisione che non viene presa, nonostante il fatto che voi potreste aiutarci". “ Cancelliere Scholz, butti giu' questo muro. Mostri la leadership che la Germania merita, e i suoi successori saranno solo orgogliosi di lei. Sostenga gli ucraini e ci aiuti a fermare questa guerra”, ha poi proseguito citando Ronald Reagan che chiese di "tirare giu' il muro" di Berlino rivolgendosi a Gorbaciov.
Il dramma di Mariupol e delle altre città
Hanno suscitato orrore in tutto il mondo le immagini del teatro di Mariupol, distrutto ieri in un attacco aereo. L’ennesima attacco frutto di una strategia che vede proprio la popolazione sempre più spesso nel mirino dei caccia e dell’artiglieria russa. Secondo quanto riportato da Human right Watch, sono 500 i civili che avevano trovato alloggio dell’edificio, anche se ancora non ci sono conferme sul numero delle vittime. Questa mattina il deputato ucraino Serhiy Taruta ha annunciato che il rifugio antiaereo ha resistito al bombardamento e che le persone al suo interno sono sopravvissute. Una buona notizia in un contesto in cui l’emergenza umanitaria ormai ha toccato livelli mai raggiunti nella storia recente dell’Europa. Il dramma della città è tutto nelle parole pronunciate dal ministro della difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo: “Mariupol prima era una città di 400.000 mila persone, da tre settimane e' in condizioni di sopravvivenza senza acqua, corrente elettrica. Viene colpita da missili in continuazione, anche i convogli umanitari vengono bombardati. Si stima che le perdite civili siano 20 mila”. Sul bombardamento del Teatro, Reznikov ha sottolineato come ci fossero segnali che all'interno c'erano i bambini, ma “il mostro ha colpito lo stesso". La situazione è tragica in molte altre città del Paese. "In tre settimane sono state distrutte 400 scuole, 110 ospedali e piu' di 1000 edifici residenziali”, ha sottolineato, facendo l’esempio di Volnovakha che “esiste ormai solo sulla cartina” , perché non è rimasto in piedi nemmeno un edificio