Il ritorno dei cantautori a Sanremo, Brunori Sas a RTL 102.5: “Negli ultimi anni si era diffusa l’idea che i cantautori fossero una cosa del passato, è bello vedere che non è così”

Il ritorno dei cantautori a Sanremo, Brunori Sas a RTL 102.5: “Negli ultimi anni si era diffusa l’idea che i cantautori fossero una cosa del passato, è bello vedere che non è così”

Il ritorno dei cantautori a Sanremo, Brunori Sas a RTL 102.5: “Negli ultimi anni si era diffusa l’idea che i cantautori fossero una cosa del passato, è bello vedere che non è così”


13 febbraio 2025, ore 10:30 , agg. alle 16:40

L’artista calabrese è tornato in onda su RTL 102.5 per raccontare come sta procedendo la sua esperienza sanremese

Brunori Sas, in gara alla 75a edizione del Festival di Sanremo con il brano “L’albero delle noci”, è tornato in onda sulla prima radiovisione d’Italia per un punto sulla sua prima esperienza in gara alla kermesse canora. Questa mattina, intervistato nella trasmissione Non Stop News, ha dichiarato: «La serata di ieri non l’ho vista, devo essere onesto. Con tutto l’affetto per i colleghi e le colleghe, sono andato a dormire. Ma penso che anche loro avrebbero fatto lo stesso, perché la notte prima non ho chiuso occhio. Qui a Sanremo è un ciclo continuo, la canzone è l’ultimo pensiero. Stamattina, però, ho dato un’occhiata alle notizie. Sono molto contento per Lucio Corsi, che è come un fratellino per me. Sono felice perché la sua proposta, il suo essere poetico, è giusto che siano emersi e siano stati premiati. Sono contento che in questo Festival ci sia una celebrazione della canzone nuova».

IL RITORNO IN GARA DEI CANTAUTORI A SANREMO

In questi giorni si sta discutendo molto del ritorno in gara dei cantautori, che nei cast dei Festival precedenti erano meno presenti. Alla prima radiovisione d’Italia, Brunori Sas ha espresso il suo parere a riguardo: «Secondo me, si era creata nell’ultimo anno l’idea che i cantautori non esistessero più, che fossero una cosa del passato, da mettere come santini nel glorioso tempo che fu. Quindi, per chi lo fa di mestiere, è bello vedere che non è così. Non ci siamo solo noi, ma c’è proprio una realtà molto viva. La canzone d’autore, negli anni, è sembrata quasi un modo per distinguersi dalle masse, ma non è mai stato così. La vera canzone d’autore è quella popolare».

I TEMI DI SANREMO

In questo Festival, in tanti testi e anche in ciò che lo circonda, è molto presente il tema della mamma. Brunori spiega: «È una reazione a una serie di cose. Bisogna comprendere che, in questo periodo storico, c’è più la tendenza a chiudersi in un microcosmo, come quello familiare, perché il mondo fuori spaventa. Ma, come dicevo, non dobbiamo pensare che ci sia solo questo. Io mi occupo anche di quello che c’è fuori».

BRUNORI A THE FLIGHT

Nel pomeriggio Brunori Sas è passato dal radio truck di RTL 102.5 a Sanremo e – in compagnia di Matteo Campese e La Zac – ha raccontato la preparazione alla suo seconda esibizione sul palco del Teatro Ariston e le impressioni sull’accoglienza del brano “L’albero delle noci”. «L’obiettivo era di portare una canzone che avesse un respiro nazional-popolare nell’accezione migliore del termine, con un tema così universale sperando di essere sentimentali ma non sentimentalisti. Mi sembra che questa cosa sia arrivata e quindi sono molto contento. Senza chitarra mi sento una sorta di pezzo di legno, non so dove mettere le mani, mi serve questo strumento. Poi io sono nato chitarrista e mi serve avere questo prolungamento di me stesso»

LA SERATA DEI DUETTI

Ospite di The Flight, Dario Brunori ha svelato alcuni dettagli sulla serata delle cover: «Stasera canterò con Riccardo Senigallia e Dimartino, due amici fraterni e grandi cantautori. Senigallia poi ha prodotto l’album “L’albero delle noci”, porterò la band sul palco. Ho voluto celebrare così questi anni di gestazione con “L’anno che verrà”, che mi sembra un miracolo quando una canzone perfetta sotto il punto di visto letterario sia anche nazional-popolare. Sto sottolineando che spesso alla musica d’autore viene dato questo tono elitario che da una parte è un bene ma da un'altra parte no, per me i cantautori sono sempre stati popolari. Mi piace che venga sfatato questo mito del cantautore».


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